“Con il cuore gonfio di tantissime emozioni…Sei l’unica persona del mondo politico che ricordo con affetto, con stima e con estremo rispetto, perché sei sempre stato come un padre per me…”A scrivere queste parole il 30 agosto dell’anno scorso è il pentito Francesco Campanella in una lettera indirizzata al leader dell’Udeur, oggi ministro della Giustizia Clemente Mastella. Una lettera consegnata dallo stesso Mastella ai pubblici ministeri di Palermo ed è emersa nei giorni scorsi nell’ambito di due processi (Talpe e Giudice) con il deposito dei verbali della testimonianza del Guardasigilli. Mastella fu interrogato dal procuratore aggiunte Giuseppe Pignatone e dal sostituto procuratore Michele Prestipino: “Conosco campanella dal 1994 – disse il ministro – ed è stato anche responsabile nazionale dei giovani dell’Udeur. Sono rimasto stupefatto per le sue vicende giudiziarie, avendolo sempre ritenuto un giovane perbene, capace e al di fuori di contesti criminali”. Nella lettera finita agli atti, che Campanella ha scritto pochi giorni prima di pentirsi, si legge ancora: “Nonostante non avremo modo di frequentarci nei prossimi tempi, sappi che io e barbara (la moglie ndr) ti vogliamo veramente bene. Riguardati e cammina sempre dritto per la tua strada e non ti fare fregare da tutta quella gente vuota che ti sta intorno esclusuivamente per interesse”.