Termini Imerese

Area industriale di Termini Imerese, non solo Blutec

Contrariamente a quanto si dice, non si tratta di una landa desolata. L’area industriale di Termini Imerese, a oltre undici anni dalla chiusura del grande stabilimento Fiat, ha cercato e trovato una nuova direzione. Almeno così sembra: ci sono almeno 120 aziende insediate e oltre 2.500 posti di lavoro creati. L’attuale situazione ci viene illustrata da Nino Russo, presidente della Zona Industriale di Termini (ZIT), un’associazione che raggruppa circa cinquanta imprese della zona.

 Certo resta il nodo Blutec, lo stabilimento che fu di Fiat è vuoto e va assegnato. A fine mese si saprà a chi. Ma resta il fatto che almeno altre cento aziende vorrebbero insediarsi a Termini Imerese e non trovano aree: sono occupate a vario titolo secondo una logica che in passato ha determinato il tutto: il far west.

Le aree attualmente occupate (alcune abusivamente, altre da aziende fallite, altre da aziende sequestrate) vanno liberate e messe sul mercato.

Per cercare di comprendere lo stato delle cose sono scesi in campo anche i militari della Guardia di finanza. Hanno verificato, palmo a palmo, i vari insediamenti industriali e le proprietà delle aree libere.

Lavoro che può certamente tornare utile al Consorzio Asi in liquidazione chiamato a mettere ordine e a vendere il vendibile. Abbiamo sentito Michele Cimino, commissario liquidatore delle Asi della Sicilia occidentale, che ha sottolineato l’importanza di agire tempestivamente in questa delicata fase di riorganizzazione.

Cimino ha spiegato che le verifiche sono state approfondite. Hanno incluso non solo il controllo dei titoli di proprietà. Ma anche lo stato di conservazione delle strutture e la presenza di eventuali pendenze legali.

Questo impegno è fondamentale per garantire che le aree liberate possano tornare a essere produttive nel minor tempo possibile, favorendo così la ripresa economica e la creazione di nuovi posti di lavoro.