Mafia/I costi dell’illegalità per le imprese: arrivano i primi dati della Fondazione Chinnici

Più di quaranta interviste a esponenti della magistratura inquirente e giudicante dei quattro distretti di corte d’appello di Palermo, Catania, Messina e Caltanissetta, dei tribunali di Messina, Trapani, Gela e Siracusa, e della Dia di Palermo e Trapani. Oltre 130 atti giudiziari esaminati. E un campione analizzato di 1.602 imprese siciliane che nell’ultimo quindicennio sono state in vario modo sotto la lente dei palazzi di giustizia. Sono i numeri alla base dello studio su “I costi dell’illegalità”, promosso dalla fondazione Rocco Chinnici con la collaborazione dell’università degli studi e dell’associazione degli industriali di Palermo e col sostegno della Compagnia di San Paolo. Coordinata dal professor Antonio La Spina, sociologo nell’università palermitana, l’indagine ha preso le mosse nel settembre 2006 e s’è avvalsa del contributo di un team di dieci analisti di vari centri di ricerca e della consulenza di superesperti. È la prima volta di uno studio scientifico sull’impatto delle attività criminali nell’economia della Sicilia. Le analisi approdano ora al giro di boa con le conclusioni che mettono un punto alla prima fase. Dati ed elaborazioni saranno al centro del dibattito del comitato tecnico-scientifico della fondazione, che si terrà venerdì 22 alle 11 nella sede del dipartimento di scienze sociali, in viale delle Scienze (edificio 15, II piano), a Palermo. Assieme a Giovanni e Caterina, figli del giudice morto per mano mafiosa il 29 luglio 1983, saranno presenti il generale delle Fiamme gialle Antonio Rametta, presidente della fondazione, La Spina e l’intera equipe dei ricercatori.