Il giudice per l’udienza preliminare di Palermo Marco Mazzeo ha rinviato a giudizio otto persone accusate a vario titolo di avere avuto un ruolo nell’affare del centro commerciale di Villabate. Della vicenda, secondo quanto riferito dal pentito Francesco Campanella, era interessata la famiglia mafiosa del paese a 5 chilometri da Palermo, capeggiata da Nicola Mandala’. Nell’affare Cosa nostra avrebbe cercato di ottenere autorizzazioni per realizzare un mega centro da circa 200 milioni di euro. Per accelerare le pratiche sarebbero state pagate tangenti ai consiglieri comunali di Villabate. Il Gup ha accolto la richiesta dei Pubblici ministeri Nino Di Matteo e Lia Sava: a giudizio sono andati Giovanni La Mantia, Rocco Aluzzo, Antonio Borsellino, l’ex sindaco del paese Lorenzo Carandino, l’ex sindaco di Catania Angelo Francesco Lo Presti, Matteo D’Assaro, Pierfrancesco Marustig e Giuseppe Daghino. In apertura di udienza il Gup aveva respinto le eccezioni di incompetenza territoriale presentata dalla difesa di Marustig, di Daghino e di Lo Presti.
Il processo e’ stato fissato per il 16 aprile davanti alla quinta sezione del Tribunale di Palermo.