L’Associazione Antiracket ed Antiusura Trapani, assistita dall’avvocato Giuseppe Novara, è l’unica parte civile nel processo cvominciato questa mattina dinanzi al Tribunale di Marsala che vede imputati il latitante Matteo Messina Denaro e l’imprenditore Giuseppe Grigoli.
I due imputati devono rispondere del reato di associazione mafiosa con varie aggravanti per avere fatto parte di cosa nostra operante anche nel Trapanese.
In particolare, al Grigoli la Pubblica Accusa contesta di avere messo a disposizione della mafia trapanese, nella persona del latitante Matteo Messina Denaro, già condannato in via definitiva per associazione mafiosa, propri mezzi e risorse imprenditoriali nel settore della grande distribuzione alimentare, operando attraverso la ditta Gruppo 6 GDO.
Tramite il Grigoli – prosegue il capo d’imputazione – il Messina Denaro avrebbe avuto la concreta possibilità di espandere il proprio controllo, anche economico, su una importante fetta di mercato, quale quello alimentare.
“L’Associazione antiracket ed Antiusura Trapani – dichiara il suo Presidente Paolo Salerno – in conformità a quanto previsto dallo Statuto e con unanime deliberazione dei suoi competenti organi, ha deciso di costituirsi parte civile evidenziando che il fine prioritario dell’associazione è anche quello di tutelare il libero esercizio dell’iniziativa economica privata garantito dall’art. 41 della Costituzione, nonché quello di diffondere una nuova cultura della legalità e dello sviluppo, presupposti imprescindibili per la crescita del nostro territorio e di una economia incentrata anch’essa sulla legalità.
È un momento particolarmente importante, questo, per la nostra Associazione e per tutti gli enti e le organizzazioni che essa rappresenta – continua Paolo Salerno – perché si dà prova che, anche in un territorio difficile come il nostro e con tutte le resistenze culturali ancora oggi, purtroppo, presenti si può fare “sul serio” la lotta alla mafia.”
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