La mafia c'è ma in moderata quantità e dunque il comune di Belmonte Mezzagno in provincia di Palermo amministrato da una lista civica area centro destra e paese natio e feudo elettorale del ministro dell'agricoltura Saverio Romano non va sciolto.
Questa la convinzione del Consiglio dei ministri che ha detto infatti di no allo scioglimento del Consiglio comunale proposto dall'ex prefetto Giuseppe Caruso (ora direttore dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati, Ndr) nella relazione portata ieri in consiglio dei ministri da Maroni. Romano è presente a Palazzo Chigi, ma non vota, perché il sindaco di quel comune è suo zio, Saverio Barrale. Maroni è la seconda volta che si vede rifiutare dal cdm una sua richiesta di scioglimento dal cdm per infiltrazioni mafiose: il primo no, che era diventato un caso nazionale, riguardava il comune laziale di Fondi, giunta di centro destra.