Bistrattata da analisti e politologi, la legge elettorale nota con il nome di Porcellum trova un’insperata “riabilitazione” nella relazione annuale della direzione nazionale antimafia. Per la Dna, infatti, la legge elettorale ideata dal ministro calderoli (che poi la definì “una porcata”), grazie alla costituzione di collegi su base regionale e la designazione dei candidati da parte dei vertici nazionali dei partiti è “in astratto idonea ad arginare l’influenza del cosiddetto ‘voto di mafià”.
“Nessun gruppo criminale (neppure cosa nostra siciliana) appare, infatti, nello scenario del paese in grado di poter influire sull’esito della competizione politica a livello regionale”, motiva la dna. circostanza che tecnicamente appare “un fattore di positiva evoluzione” rispetto alla precedente legge elettorale, che “rischiava di affidare grande peso in ambiti circoscritti (quali i collegi uninominali) alle organizzazioni mafiose operanti sul territorio”. (Il Velino)