Realizzare due imbarcazioni a vela da sei metri e imparare ad andare in barca, leggere e scrivere una sceneggiatura e ricavare un cortometraggio, conoscere dall’interno la radio e Internet per creare una web radio. Sono alcune delle attività del progetto “Crescere Educando” che tra Palermo, Caltanissetta e Messina coinvolgerà oltre 300 giovani adulti, compresi tra i 14 e i 21 anni, del circuito penale minorile.
ha detto Michele Di Martino, direttore del Centro per la Giustizia – questo progetto attiva azioni di contrasto all’aggancio e contro le consorterie mafiose”. La Sicilia è la seconda regione d’Italia con il più alto numero di minorenni (1.096.856), circa un decimo della popolazione più giovane del Paese – ha rilevato – in un percorso di recupero dei giovani” ha evidenziato il coordinatore del progetto, Giorgio Urbano è un progetto connotato da una forte valenza educativa e non meramente punitiva. I ragazzi vedono attraverso noi una possibilità reale, con una motivazione giusta, di uscire fuori dalla delinquenza e dalla tossicodipendenza”. Le proposte di attività mirano, infatti a non colpevolizzare il minore, ma piuttosto a responsabilizzarlo rispetto alle proprie azioni e accompagnarlo nel “difficile” percorso di crescita e sviluppo di un progetto di vita nella legalità.
L’iniziativa, promossa dalla Cooperativa sociale Azzurra di Palermo (ente capofila), e finanziata, all’interno dell’accordo quadro “Giovani protagonisti di sé e del territorio”, dall’Assessorato Regionale alla Famiglia, è stata presentata, stamani a Palermo, nel Centro di Giustizia Minorile per la Sicilia. Partner del progetto, oltre allo stesso Centro, sono i Centri di prima accoglienza di Palermo, Messina e Caltanissetta e le Comunità per i minori di Palermo e Messina. “Per questi territori particolarmente a rischio di criminalità minorile
(10.090.805) e quattro procure della Repubblica per minori: dato unico tra tutte le regioni italiane che mediamente ne hanno una, due al massimo. Di “progetto innovativo” ha parlato il parlamentare regionale Salvo Pogliese, portando il saluto del Ministro Giorgia Meloni: “Ha una funzione pedagogica ed educativa importante
“Crescere educando” si articolerà in decine di laboratori professionali nell’arco di 24 mesi che passeranno dall’educazione, alla legalità, alla salute, alla multiculturalità sino alla messa in pratica di quanto appreso.
Le attività si svolgeranno sia dentro che fuori le mura dei Centri e delle Comunità interessate (Palermo, Caltanissetta e Messina) e saranno gestite dalle cooperative sociali coinvolte nel progetto: “Azzurra”, “Giovanni Paolo II”, “Infomedia”, “Santa Agostina”, dall’Associazione Giovanile Efrem onlus e dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Tra i laboratori previsti in progetto, oltre alle attività sportive, quello di alfabetizzazione, informatica, cucina ecc, proposte di attività ludico-ricreative e socializzanti in cui oltre alla presa in carico del minore c’è anche quella della famiglia. “Crescere educando
A portare il saluto della Provincia di Palermo è stato il direttore dell’Assessorato alle Politiche Sociali e giovanili, Massimo Rizzuto. Sono intervenuti Manuela Grasso di Efrem e Infomedia, e Giuseppe Castronovo, presidente del Consiglio Regionale siciliano Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti. Nella mattinata si è tenuta anche una tavola rotonda su “La giustizia minorile: modalità e strategie per una efficace integrazione tra pubblico e privato sociale” con gli interventi del presidente del Tribunale per i minorenni di Palermo, Concetta Sole, di Maria Grazia Puliatti, procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, dei direttori dei centri di Prima Accoglienza della Giustizia Minorile di Palermo, Caltanissetta e Messina rispettivamente Marina Restivo, Alfonsa Miccichè e Rosaria De Luca, del direttore della Comunità per i Minori di Palermo, Giovanna Cangialosi, del direttore della comunità di giustizia minorile di Caltanissetta Maria Grazia Carneglia, e del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta, Maria Vittoria Randazzo.