Ho chiamato Nadia Spallitta, avvocato, consigliere comunale di Un'Altra storia (il movimento che fa capo a Rita Borsellino) e presidente della commissione urbanistica del Consiglio comunale di Palermo perché incuriosito da una frase di Carlo Vizzini, senatore del centrodestra più volte minacciato dalla mafia, oggi presidente della commissione Affari costituzionali del Senato e autocandidatosi alla carica sindaco per succedere a Diego Cammarata: "Vedi Nadia Spallitta – disse – è accerchiata: c'è l'assalto del malaffare".
Che un senatore del centrodestra, già assessore della giunta Cammarata, parli bene di un consigliere di sinistra è già una piccola notizia. Che poi un senatore del Pdl condivida le battaglie della presidentessa della commissione urbanistica è una notizia che vale doppio. Vizzini è anche finito nel mirino delle "rivelazioni" di Massimo Ciancimino, il figlio di Don Vito, per i rapporti che il senatore ha avuto con il tributarista e avvocato dello stesso Don Vito, il docente universitario Gianni Lapis. Insomma è quello che i puristi dell'antimafia definirebbero un politico border line. Un uomo che conosce le cose del mondo e che conosce bene le cose palermitane e sa che l'urbanistica è la prima industria cittadina da sempre. E infatti Nadia Spallitta non può far altro che constatare come si sussseguano gli attacchi dentro e fuori il consiglio comunale per farla cedere e farla magari dimettere, come qualche consigliere comunale si sia spinto al punto da chiamare alle dimissioni tutti i componenti della commissione per "far fuori" quella rompiscatole di presidente. Cosa c'è in ballo: la conquista degli ultimi pezzi di verde pubblico rimasto, la costruzione di 7.200 alloggi, insomma "la voglia di cemento" dice l'avvocato Spallitta, per edificare anche là dove no n sarebbe possibile come nel mandarineto di Ciaculli. Ci sono pure, ovviamente, le legittime aspirazioni delle imprese che devono e vogliono lavorare ma, soprattutto dopo l'arresto dell'architetto Giuseppe Liga ritenuto il nuovo capo della mafia di San Lorenzo, sembra legittimo dubitare sulla reale trasparenza dell'intera filiera anche perché poco o nulla si è più venuto a sapere dei rapporti pur solidi che Liga, presiudente del Movimento cristiano lavoratori, aveva con gli apparati regionali. Quello dell'urbanistica a Palermo, su cui certamente torneremo, è un punto chiave oggi ma lo è di più in vista delle elezioni amministrative. "Io non sono contraria alle richieste delle imprese – dice Nadia Spallitta – ma occorre parlare della qualità della vita di questa città che non ha bisogno di nuovi centri commerciali (e qui il riferimento è al centro commerciale che il patron del Palermo calcio Zamparini vuole costruire allo Zen) né di colate di cemento: questa città ha bisogno di qualità. se proprio bisogna far lavorare le imprese dell'edilizia parliamo di interventi straordinari per riqualificare intere aree delal città, per demolire e ricostruire il brutto". Ne riparleremo.