L’altra faccia di Agrigento, città che cerca il riscatto

di Daniela Catanzaro
Immaginatevi una città dai mille volti, ricca di tesori paesaggistici, monumentali e culturali, che raccontano ai siciliani e al mondo intero un passato fulgido e ricco di testimonianze umane e artistiche: un patrimonio che chiede solo di essere tutelato, ammirato e valorizzato con un grande progetto di rilancio, per tutti i mesi dell’anno e non soltanto nei mesi estivi, nei quali abitualmente si registra la maggiore presenza di turisti.
Questa città è Agrigento, l’unica e indiscussa protagonista di un’iniziativa che va in questa direzione, organizzata e fortemente voluta da Confindustria Agrigento, nell’ambito della VII Settimana della Cultura promossa da Confindustria nazionale.
Un esperimento e nel contempo una sfida dell’associazione degli industriali agrigentini, che ha permesso a centinaia di persone provenienti da ogni parte della Sicilia e da altre regioni, di godere gratuitamente della bellezza dei numerosi luoghi d’arte e cultura di cui può vantarsi la città e dell’ospitalità delle sue strutture ricettive.
Un intenso itinerario di “tre giorni”, dal 20 al 22 novembre scorsi, alla scoperta di dodici siti archeologici e monumentali che, per l’occasione, sono stati resi fruibili al pubblico dalle ore 9 alle 23.
Perchè Agrigento è: la Valle dei Templi e molto altro ancora.
E’ la maestosa Cattedrale di San Gerlando, con la sua Torre campanaria, dalla quale è possibile dominare con lo sguardo tutta la Valle, e con la sua Sala del Tesoro del Capitolo, nella quale è stata esposta per la prima volta la misteriosa “lettera del diavolo” che, come cita il romanzo “Il gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, fu consegnata dal diavolo tentatore nel 1676 a suor Maria Crocifissa della Concezione nel Monastero di Palma di Montechiaro.
Agrigento è: la preziosa Biblioteca Lucchesiana, una delle più belle al mondo sul piano architettonico, nata come spazio di emancipazione culturale e sociale della città, che custodisce testi rari e inestimabili e divenuta polo di eccellenza per gli studiosi; è il seminario vescovile; il Collegio dei Filippini, da poco restaurato, che espone, tra gli altri, dipinti inediti di Francesco Lo Jacono e Giambecchina.
Agrigento è: lo splendido Teatro Pirandello; il museo dei Pesi e delle Misure, realizzato dalla Camera di Commercio; è il parco archeologico e il rigoglioso “Giardino della Kolimbetra” gestito dal FAI, il Fondo per l’Ambiente Italiano, all’interno della Valle dei Templi.
L’iniziativa, che ha coinvolto una decina di strutture alberghiere, tre cantine vinicole, tra le quali il Baglio del Cristo di Campobello di Licata, e diversi ristoranti, ha avuto, inoltre, il merito di dimostrare come sia possibile destagionalizzare il turismo e dare nuova linfa al tessuto produttivo di un intero territorio, con una manifestazione realizzata in una ventina di giorni, senza investire grossi capitali.
E’ iniziato, dunque, un percorso di rinascita e valorizzazione del territorio agrigentino, che le istituzioni, con il Comune in testa, l’assessorato regionale ai Beni Culturali, la Camera di Commercio, le aziende maggiormente operanti sul territorio, rappresentate da Confindustria, con in prima fila il Gruppo Moncada Energy , la Diocesi di Agrigento, si sono impegnate a continuare, riproponendo questa iniziativa nel tempo, visto il bilancio estremamente positivo, e promuovendo altri eventi culturali.
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