La figlia del grande moralizzatore assunta alla regione. Per chiamata diretta

di Emanuele Lauria
Il Brunetta di Sicilia scivola sull’assunzione della figlia. Non vedevano l’ora, i sindacati, di vendicarsi dell’assessore-sceriffo che un giorno sì e l’altro pure addita i fannulloni all’interno della Regione. E hanno presentato un perfido conto a Giovanni Ilarda, l’ex magistrato che ha annunciato una cura dimagrante per un ente pachiderma (21 mila dipendenti) e che si picca di aver ridotto in cinque mesi l’assenteismo del 57 per cento. Cobas, Sadirs, Siad e Ugl – sigle che rappresentano il 65 per cento dei dipendenti – hanno fatto sapere attraverso centinaia di volantini che nelle dorate stanze della Regione è entrata da poco anche Giuliana Ilarda, 27 annni.
Proprio la figlia del “grande moralizzatore”. Nominata dirigente, con contratto quinquennale, nell’ufficio di gabinetto di un collega di Ilarda senior, ovvero l’assessore ai Beni culturali Antonello Antinoro. Un incarico da 75 mila euro lordi annui, affidato per chiamata diretta. “Il governatore Lombardo ponga fine alla contraddizione fra la politica del rigore vantata davanti all’opinione pubblica e questi scandalosi privilegi della politica”, dicono i sindacati autonomi.
Anche il Pd è sceso in campo con il vicesegretario regionale Tonino Russo: “Ma l’assessore non prova neanche un po’ di imbarazzo?”.
Una bufera che ha costretto la giovane, in serata, a dare le dimissioni dall’incarico. Ne ha dato notizia lo stesso assessore, confessando di aver commesso “una leggerezza” nel far assumere la figlia, “che pure può vantare una laurea con 110 e lode in discipline artistiche, parla due lingue ed è un’esperta di informatica”.
Gesto “apprezzato” dal governatore Raffaele Lombardo: “Risposta chiara. Il governo non offre il fianco alle pressioni di chi sta provando a rallentare l’opera di risanamento avviata”.
Ma il caso Ilarda squarcia il velo di una nuova parentopoli siciliana. I sindacati segnalano un’altra assunzione “eccellenti”, fatta senza concorso: quella del figlio del sindaco di Palermo Diego Cammarata, entrato in una società partecipata dalla Regione. Ma l’elenco è lungo e riguarda soprattutto le nomine negli staff dei neo assessori: lo stesso Ilarda ha aperto le porte del proprio ufficio di gabinetto ad Antonella Scoma, sorella di Francesco (altro assessore di Lombardo). Il quale, a sua volta, ha fatto firmare un contratto da dirigente “esterna” a Danila Misuraca, sorella del deputato forzista Dore Misuraca.

Mentre Ernesto Davola, già autista del sottosegretario Gianfranco Micciché, ha avuto un posto nel gabinetto dell’assessore al Bilancio Michele Cimino. E negli uffici della Regione hanno trovato sistemazione anche ex consiglieri regionali “trombati” alle elezioni di aprile: gli Udc Decio Terrana (anche lui prescelto da Ilarda) e Francesco Regina, assoldato dall’assessore all’Industria Pippo Gianni. Un rapporto di mutuo soccorso, attendendo il prossimo appuntamento con le urne.