Il dibattito sulla commissione Antimafia dell’Assemblea regionale siciliana continua. Archiviato il fiasco della precedente legislatura, i deputati siciliani da settimane si scornano sui poteri e le funzioni della nuova commissione. Di fatto già esiste, anche se un veto degli autonomisti di Raffaele Lombardo ne blocca il decollo. Ci sono già, pure, le indicazioni dei partiti. La presidenza, si dice, toccherà all’Udc, il partito del presidente della Regione Salvatore Cuffaro, sotto processo con l’accusa di aver favorito Cosa nostra e leader dello stesso partito da cui provenivano nella scorsa legislatura tre deputati finiti in manette con l’accusa di contiguità con Cosa nostra. Non c’è dubbio che l’eventuale presidente possa essere persona specchiata, ma sull’opportunità di affidare all’Udc la presidenza di una commissione così delicata (anche se poco ha fatto negli anni passati) c’è più di un dubbio.