di Daniela Catanzaro
Affermare la cultura della legalità per favorire la nascita di un sano tessuto produttivo nel Mezzogiorno e far conoscere le esperienze di tanti imprenditori, siciliani e non, che si sono ribellati al giogo mafioso opponendosi con decisione al racket delle estorsioni. Dalla consapevolezza dell’importanza di questi due imperativi nasce l’idea di un incontro pubblico dal titolo : “Il Sud che resiste e il ruolo delle imprese”, in programma martedì prossimo 10 novembre alle ore 16,00 presso la Cappella Pappagoda dell’Università L’Orientale di Napoli.
Il dibattito, promosso dall’Aislo (Associazione italiana per lo sviluppo locale) in collaborazione con il centro LLL de L’Orientale, con l’Ires Campania e Campania Star Up, prenderà il via da due recenti pubblicazioni: il libro di Pasquale Iorio “Il sud che resiste. Storie di lotta e di protagonisti per affermare la cultura della legalità in Terra di Lavoro” Ediesse e il volume scritto dai due giornalisti del Sole 24 Ore, Nino Amadore e Serena Uccello, “L’isola civile. La lotta delle imprese siciliane contro la mafia”, edito da Einaudi.
L’iniziativa offrirà un’occasione di riflessione e di confronto con gli studenti sul difficile cammino intrapreso in Sicilia da una larga fetta del mondo imprenditoriale che ha iniziato a fare “fronte comune” contro il condizionamento mafioso, dopo decenni di assoggettamento. Tra gli altri, prenderanno parte al convegno, oltre agli autori dei due saggi: Bruno Scuotto di Confindustria Campania e Vanda Spoto, Presidente Lega Coop Campania. A coordinare gli interventi sarà Francesco Benucci de Il Sole 24 Ore Sud. Saranno presenti inoltre, in rappresentanza del mondo del lavoro, i tre segretari generali di Cgil Cisl e Uil Campania: Michele Gravano, Lina Lucci ed Anna Rea, Emilio Esposito, Facoltà di Ingegneria Federico II; Costantino Formica, Presidente Cesvitec; don Tonino Palese, Libera Campania.
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