Energia rinnovabile: in Sicilia protocollo tra regione e Guardia di finanza

L’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilita’ della Regione siciliana, Giosue’ Marino, e il generale Domenico Achille, Comandante regionale della Guardia di finanza, hanno firmato stamattina nella sede dell’assessorato un “protocollo di legalita’”. Nel rispetto delle rispettive competenze istituzionali e dell’attuale quadro normativo, l’accordo prevede controlli di legalita’ sulla gestione delle attivita’ imprenditoriali e degli interventi infrastrutturali autorizzati, sui benefici ottenuti e il corretto utilizzo delle risorse concesse dall’amministrazione regionale nei settori dell’energia, delle miniere, delle attivita’ estrattive, delle cave, torbiere e saline, delle acque e dei rifiuti. L’obiettivo e’ reprimere, attraverso controlli condivisi, con il Corpo della Guardia di finanza, possibili irregolarita’ nella gestione delle autorizzazioni concesse, in modo da garantire il rispetto delle prescrizioni previste dall’attuale quadro normativo e delle disposizioni contenute nel protocollo.
“Ci sono una serie di situazioni a rischio – ha spiegato Marino – che, pur non essendo state individuate dalla normativa di settore, delineano situazioni che possono portare a comportamenti illeciti e abusi. Per garantire serieta’ nella gestione nelle attivita’ economiche autorizzate e assicurare trasparenza, liberta’ di impresa e leale concorrenza, abbiamo ritenuto necessario attivare nuovi strumenti di legalita’, da affiancare a quelli normativamente previsti. La collaborazione con la Guardia di finanza e i suoi Comandi provinciali – ha aggiunto l’ex prefetto – attraverso il monitoraggio capillare di tutte le autorizzazioni rilasciate in tutto il territorio, consentira’ di far emergere eventuali irregolarita’ e violazioni anche di rilevanza penale”.
“Il progressivo sviluppo del settore della produzione di energia e l’attrazione di rilevanti risorse pubbliche – ha detto il generale Achille – rendono il comparto potenzialmente aggredibile da tentativi di infiltrazione criminale. In tale contesto, la Guardia di finanza, quale organo di polizia economico-finanziaria, a competenza generale, trova la naturale collocazione per l’assolvimento delle funzioni a tutela del bilancio pubblico delle Regioni, degli enti locali e dell’Unione europea”. “La stipula dell’odierno protocollo di intesa – ha aggiunto – rappresenta la concreta volonta’ di porre in essere tutte le possibili iniziative tendenti a prevenire la distrazione ed il non corretto impiego di capitali pubblici”.
Il protocollo prevede che l’assessorato trasmettera’ tempestivamente ai Comandi provinciali delle Fiamme Gialle territorialmente competenti tutti i provvedimenti autorizzativi rilasciati, le informazioni sui beneficiari di risorse pubbliche (comunitarie, nazionali e regionali) concesse e ogni altra notizia utile a far emergere possibili abusi o collegamenti con fenomeni di rilevanza penale. Sulla base delle informazioni fornite dall’amministrazione, la Guardia di Finanza effettuera’ gli accertamenti di polizia economica e finanziaria, informando poi l’amministrazione del risultato degli accertamenti.
Nel caso di fatti penalmente rilevanti, questa, previo nulla-osta dell’autorita’ giudiziaria, comunichera’ i profili amministrativi di interesse alla Regione. A quel punto, l’Amministrazione adottera’ i provvedimenti di sua competenza, anche di natura sanzionatoria.
L’intesa prevede anche attivita’ di formazione del personale impiegato nell’attivita’ ispettiva per lo scambio delle esperienze maturate. Nelle sedi dei dipartimenti all’Energia e all’Acqua e Rifiuti, nasceranno apposite strutture con personale specializzato che avranno la funzione di raccordo con gli uffici della Guardia di finanza. Il protocollo potra’ essere rinnovato ogni tre anni. Semestralmente sara’ oggetto di verifica sulle ricadute della sua applicazione nelle procedure amministrative e il grado di efficacia nell’attivita’ di controllo per adottare eventuali modifiche che ne migliorino l’efficienza.