Crescono le frodi nel settore Rc auto. Soprattutto al Sud

Aumentano le frodi nel settore della Rc auto. Dall’indagine svolta dall’ISVAP sui dati forniti dalle imprese per l’anno 2009 risulta che il numero dei sinistri collegati ad ipotesi di reato è aumentato da quota 76.784 del 2008 a 83.378 nel 2009, con un incremento dell’8,6%. L’incremento è riscontrabile anche in termini di incidenza sul totale del numero dei sinistri che passa dal 2,31% al 2,5%. Parallelamente, risulta in crescita l’importo dei sinistri “criminosi” da 293,1 milioni di euro del 2008 a 314,5 milioni di euro nel 2009, con un incremento del 7,3%. La relativa incidenza sull’importo totale dei sinistri aumenta dal 2,24% al 2,4%. L’analisi territoriale rivela una certa disomogeneità nel livello raggiunto dal fenomeno: alcune aree dell’Italia meridionale ed insulare (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) continuano a presentare livelli di incidenza sensibilmente superiori rispetto alla media nazionale. Le stesse regioni meridionali ed insulari registrano nel 2009 incrementi nel numero dei sinistri “criminosi” in taluni casi superiori al dato nazionale (13,2% per la Puglia, 10,6% per la Calabria). Per le altre regioni, è significativo nel Lazio ed in Basilicata il superamento del 2% nel livello di incidenza del numero dei sinistri collegati ad ipotesi di reato sul totale mentre le regioni settentrionali si confermano le meno interessate dal fenomeno. Oltre all’aumento dei sinistri collegati ad ipotesi di reato, nel 2009 si registra un aumento del contenzioso Rc auto. Le cause civili pendenti in ogni grado di giurisdizione passano da 255.383 a 268.759 unità (5,2%) mentre la relativa incidenza sul numero dei sinistri a riserva cresce dal 13,8% del 2008 al 14,6% del 2009. Analogamente al ramo Rc auto, nei principali rami diversi dalla Rc auto (corpi di veicoli terrestri, incendio ed elementi naturali, altri danni a beni) si riscontra nel 2009 un aumento dei sinistri collegati ad ipotesi di reato. Il loro numero permane tuttavia contenuto: 15.736, pari a meno di un quinto dei sinistri “criminosi” del ramo Rc auto.