“In tema di patrimoni confiscati ai mafiosi i siciliani vivono un paradosso. Sui beni e sulle risorse frutto delle vessazioni, del pizzo, delle estorsioni subite dai siciliani, essi sono costretti, dopo la confisca a pagare ancora, stavolta come contribuenti. Gli uffici dell’assessorato dei Beni culturali e quelli dell’assessorato alle Attivita’ produttive, infatti, si trovano in immobili di proprieta’ di societa’ confiscate alla mafia. Ebbene il primo di questi locali ci costa piu’ di 8 milioni di euro di affitto nel decennio, l’altro, oltre 19 milioni. Se a cio’ si aggiungono gli immobili utilizzati dalle Asp, si raggiunge, sempre nel decennio, la cifra di 35 milioni di euro”.
Lo ha affermato oggi l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, intervenendo al convegno ‘Gestione e destinazione dei beni confiscati alla criminalita’ organizzata: problematiche applicative’ svoltosi a Palazzo dei Normanni e organizzato dall’Ars e dalla commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia.
“Questa situazione paradossale rischia di tradursi per noi in un grave danno; per questo motivo ho gia’ chiesto all’Agenzia per i beni confiscati, l’assegnazione diretta alla Regione ed agli Enti Locali siciliani di tutti i beni e i patrimoni confiscati nell’isola, tenendo conto anche dei dati Censis che dimostrano come il 44% dei beni confiscati venga sottratto alla criminalita’ proprio in Sicilia”.
“C’e’ poi il tema delle risorse finanziarie confiscate che attualmente confluiscono nel FUG (Fondo Unico per la Giustizia). Chiediamo che anch’esse vengano destinate alla Sicilia ed utilizzate per i tribunali, le forze dell’ordine e le prefetture dell’Isola invece che su tutto il territorio nazionale. Si tratta, infatti, di somme sottratte ai siciliani dalla vessazione mafiosa. E’ dunque corretto che vengano impiegate per la tutela degli stessi siciliani. Lo Stato non puo’ sottrarre queste somme alla nostra regione quando, poi, vuole impiegare le risorse per lo sviluppo dei fondi Fas proprio per l’informatizzazione delle prefetture dell’isola come prevede il Piano per il sud che anche per questo contestiamo”.
“Martedi’ 22 dicembre a Petralia Soprana celebreremo, insieme all’assessore alle Risorse agricole Elio D’antrassi, la giornata della restituzione. Una circostanza per ricordare ed evidenziare l’importanza e la necessita’ che i beni sequestrati ai mafiosi ritornino quanto prima nella fruibilita’ del territorio da cui provengono”.