Appalti e forniture: a Palermo l’Amia applica i protocolli antimafia

L’Amia, società in amministrazione straordinaria che gestisce il sistema integrato dei rifiuti nella città di Palermo, ha aderito al Protocollo di legalità “Carlo Alberto Dalla Chiesa” coordinato dalla Prefettura di Palermo, con l’obiettivo di alzare un muro contro il rischio di infiltrazioni degli interessi della criminalità organizzata negli appalti, nelle forniture e nell’attività quotidiana dell’azienda.
L’adesione è stata formalizzata ieri a Villa Withaker, nel corso di una riunione del Comitato interforze, alla presenza del prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso, dei commissari straordinari di Amia, Sebastiano Sorbello, Giosuè Marino e Paolo Lupi, e dei rappresentanti delle Forze dell’ordine.
L’applicazione del Protocollo di legalità produrrà mirate azioni antimafia attraverso l’intensificazione dei controlli finalizzati a prevenire e reprimere ogni possibile tentativo di infiltrazione della malavita organizzata nella fase di aggiudicazione degli appalti e nello svolgimento delle attività produttive, anche con riferimento all’elenco dei fornitori, sia quelli attuali sia quelli che si sono insinuati al passivo della procedura fallimentare.
I commissari con l’occasione hanno illustrato al prefetto gli sviluppi del piano di risanamento aziendale avviato lo scorso mese di aprile su incarico del ministero dello Sviluppo economico e del giudice delegato del Tribunale di Palermo, e lo hanno aggiornato sulle prospettive della delicata situazione di Amia alla luce delle oggettive difficoltà che gravano sul percorso virtuoso intrapreso.
Il prefetto Caruso ha preso atto con soddisfazione dell’iniziativa con la quale i  commissari intendono conferire un carattere di piena legalità e sicurezza alla gestione straordinaria dell’Amia, e ha assicurato massima attenzione alla cura di tutti gli aspetti sui quali può intervenire l’Ufficio territoriale del governo a garanzia della trasparenza e della sicurezza pubblica, coinvolgendo i vertici delle Forze dell’ordine.