Anche la Fondazione Curella ha aderito all’appello di unire le forze per un comune impegno a sostegno del Mezzogiorno, contenuto nel “Messaggio degli Istituti meridionalisti”, promosso dalla SVIMEZ in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e presentato al CNEL a Roma dai rappresentanti dei diciotto istituti sottoscrittori.
Le Istituzioni meridionaliste hanno voluto in questo modo affermare il comune impegno a sostegno dello sviluppo del Mezzogiorno e far emergere la natura nazionalmente determinante, destinata cioè a pesare sull’intero Paese, dei macro-problemi meridionali (economici, infrastrutturali, sociali) tuttora apertia 150 anni dalla Unificazione politica.
Esseinvitano le forze politiche, che hanno il dovere di garantire il miglior futuro dell’Italia, ad impegnare se stesse ed il Paese tutto con programmi coerenti e con risorse certe, in un’azione coordinata, solidale e corale per lo sviluppo del Sud e per la coesione dell’Italia: due facce di quello che è il vero, comune e maggior problema del nostro Stato.
"E’ indispensabile – ha dichiarato Alessandro La Monica intervenuto al CNEL per la Fondazione Curella – convincere l’altra parte del Paese della necessità di un percorso che affronti in maniera seria il dualismo che da 150 anni caratterizza l’economia dell’Italia. Come ci insegna anche l’esperienza di altri Paesi europei, primi fra tutti la Spagna e la Germania, l’accelerazione dello sviluppo del Paese non può non passare attraverso lo sviluppo delle aree deboli e in ritardo di sviluppo.
All’incontro per la sottoscrizione del documento, oltre alla Fondazione Curella, erano presenti i rappresentanti delle seguenti istituzioni: Animi, Associazione Manlio Rossi-Doria, Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, Centro di Ricerca Guido Dorso, Fondazione Banco di Sicilia, Fondazione Censis, Fondazione Giustino Fortunato, Fondazione Mezzogiorno Europa, Fondazione Nitti, Fondazione per il Sud, Fondazione Ugo La Malfa, Fondazione Valenzi, Istituto Banco di Napoli – Fondazione, Istituto di Studi Filosofici, Istituto di Studi Storici, e ovviamente il presidente della Svimez Adriano Giannola e del CNEL Antonio Marzano.
“Un’iniziativa, quella della Svimez, – sottolinea Pietro Busetta presidente della Fondazione Curella – assolutamente in linea con l’impegno della Fondazione Curella, che da sempre ha individuato come prioritaria la necessità di fare rete. In particolare, con l’organizzazione delle Giornate dell’Economia del Mezzogiorno, fin dalla prima edizione, si è cercato di mettere insieme e di avviare un dialogo tra organizzazioni diverse, enti di ricerca, il mondo bancario che opera in questi territori, i media e le istituzioni meridionaliste, per dare voce al Mezzogiorno.
“Questo continuerà ad essere l’impegno dell’Istituto da me presieduto – conclude Busetta – ritenendo un passaggio assolutamente indispensabile riuscire a mettere insieme le diverse realtà del Mezzogiorno, stabilire un confronto continuo tra le varie parti che operano nel Mezzogiorno che siano esse i rettori o i media, i sindacati o le associazioni di categoria, le banche o le imprese, e riuscire a dare voce a questi territori per imporre una riflessione critica sulla politica economica industriale, infrastrutturale, privata e pubblica, nazionale e territoriale”.
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