“Siamo preoccupati per la possibile riduzione delle risorse del Bilancio dell’Unione Europea, perché questo si scaricherebbe direttamente sulla politica di coesione. Ci preoccupa che qualificati esponenti del Ministero degli Esteri italiano abbiano condiviso la linea di Paesi come Francia e Germania, che di fatto pregiudica gli spazi per il mantenimento dell’Obiettivo Convergenza, che riteniamo costituisca un prioritario interesse nazionale. Per questo chiediamo di non ridurre le risorse del budget europeo, ma di mantenere gli attuali criteri di ripartizione delle risorse basati sul PIL pro capite quale espressione del divario territoriale”. È quanto ha affermato il Presidente della Svimez Adriano Giannola stamani alla Camera dei Deputati davanti alle Commissioni Bilancio e Politiche dell’Unione Europea nell’audizione sul quadro finanziario dell'Unione europea 2014-2020.
“Occorre riacquistare credibilità, ha continuato il Presidente, con un forte impegno macroeconomico nazionale verso il riequilibrio, assicurando efficacia ed efficienza nell’utilizzo delle risorse aggiuntive nazionali ed europee”. La SVIMEZ si dichiara favorevole “a una riforma della programmazione comuni-taria in senso strategico e unitario basata su criteri di efficienza ed efficacia”, consa-pevole che “mettere mano alla politica di coesione è un problema che ci tocca da vi-cino”. Il Mezzogiorno nel ciclo 2014-2020, infatti, rappresenterà oltre il 50% (prima era il 30%) della popolazione in Obiettivo Convergenza di tutta la “vecchia” Europa a 15. La SVIMEZ è anche contraria all’introduzione di sanzioni sui Fondi strutturali per il mancato rispetto del Patto di stabilità. Sì quindi a “condizionalità necessarie ed opportune” per “conciliare rigore e sviluppo”. “L’Unione Europa, ha affermato il Presidente, non può limitarsi a verificare che le risorse siano spese con una qualificata procedura amministrativa, bensì dovrebbe va-lutare attentamente l’iter dei progetti realizzati e la loro conformità agli obiettivi”.
Scopri di più da Nino Amadore
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