6 thoughts on “Si è ucciso Adolfo Parmaliana, un vero intellettuale antimafia

  1. Davanti a tragedie come questa si rimane impietriti, tanto più quando si può immaginare cosa abbia potuto provare la persona che si è trovata improvvisamente sola, perché aveva evidentemente cercato di fare emergere la verità.
    Tuttavia le solite generali indignazioni e reazioni, non solo non mi convincono più, in quanto mi sanno solo di mera emotività se non addirittura di abituali frasi di circostanza, ma soprattutto non servono a nulla nel caso fossero anche genuine, in quanto con il passare degli anni ormai sembrano unicamente degli epitaffi.
    Se invece molti che fanno antimafia con spirito civile, cercassero anche di distaccarsi dai ruoli che magari si sono o gli hanno, oppure la vita stessa gli ha cucito addosso, forse allora si potrà cominciare a dire molte più verità che non solo farebbero vedere le cose sotto una luce diversa, ma avremmo anche tutti una più sana e preventiva diffidenza verso questo Stato visibilmente “mafioso” in cui viviamo, soprattutto in questa provincia (questo è almeno ciò che vedono i miei “occhi”).
    Per dirla in breve, fino a quando coloro (per carità, trasversalmente) che fanno parte della politica impegnata e della cosiddetta società civile, continueranno a fare, o i servi del capitale, oppure i picciotti della politica o ancora gli zerbini dei magistrati, sembreranno sempre e solo una evidente parata di frangente a fini propagandistici, e la gente comune continuerà da un lato ad annuire per sopravvivenza, ma dall’altro rimarrà nella propria segreta convinzione che ognuno la racconta a modo proprio.
    Con questo andazzo del “fronte antimafia”, i noti “tre pizzi”, la criminalità organizzata, la politica e le Istituzioni, continueranno sempre e solo a fare i “loro interessi” personali e corporativi, e qualcun’altro che aveva o comincia a pensare di ribellarsi, o si ridurrà sotto i ponti, oppure si suiciderà o lo faranno fare fuori “loro”, in un modo o nell’altro.

  2. Davanti a tragedie come questa si rimane impietriti, tanto più quando si può immaginare cosa abbia potuto provare la persona che si è trovata improvvisamente sola, perché aveva evidentemente cercato di fare emergere la verità.
    Tuttavia le solite generali indignazioni e reazioni, non solo non mi convincono più, in quanto mi sanno solo di mera emotività se non addirittura di abituali frasi di circostanza, ma soprattutto non servono a nulla nel caso fossero anche genuine, in quanto con il passare degli anni ormai sembrano unicamente degli epitaffi.
    Se invece molti che fanno antimafia con spirito civile, cercassero anche di distaccarsi dai ruoli che magari si sono o gli hanno, oppure la vita stessa gli ha cucito addosso, forse allora si potrà cominciare a dire molte più verità che non solo farebbero vedere le cose sotto una luce diversa, ma avremmo anche tutti una più sana e preventiva diffidenza verso questo Stato visibilmente “mafioso” in cui viviamo, soprattutto in questa provincia (questo è almeno ciò che vedono i miei “occhi”).
    Per dirla in breve, fino a quando coloro (per carità, trasversalmente) che fanno parte della politica impegnata e della cosiddetta società civile, continueranno a fare, o i servi del capitale, oppure i picciotti della politica o ancora gli zerbini dei magistrati, sembreranno sempre e solo una evidente parata di frangente a fini propagandistici, e la gente comune continuerà da un lato ad annuire per sopravvivenza, ma dall’altro rimarrà nella propria segreta convinzione che ognuno la racconta a modo proprio.
    Con questo andazzo del “fronte antimafia”, i noti “tre pizzi”, la criminalità organizzata, la politica e le Istituzioni, continueranno sempre e solo a fare i “loro interessi” personali e corporativi, e qualcun’altro che aveva o comincia a pensare di ribellarsi, o si ridurrà sotto i ponti, oppure si suiciderà o lo faranno fare fuori “loro”, in un modo o nell’altro.

  3. Ho sempre ricordato Socrate per la filosofia e per l’orgoglioso coraggio con il quale ha affrontato la condanna e la morte. Non avevo mai pensato a lui come a qualcuno che avesse sacrificato la propria vita per gli altri, perché potessero aprire gli occhi e conoscere la verità. A farmi riflettere su questo aspetto sono stati due miei amici scultori che hanno realizzato un’opera dedicata a questo grande filosofo greco e a tutti coloro che come lui (Falcone, Borsellino, magistrati e forze dell’ordine, giornalisti, ecc.) hanno sacrificato e sacrificano la propria vita per il prossimo. Non ho conosciuto il professore Parmaliana, ma in questo momento mi ricorda molto Socrate.

  4. Ho sempre ricordato Socrate per la filosofia e per l’orgoglioso coraggio con il quale ha affrontato la condanna e la morte. Non avevo mai pensato a lui come a qualcuno che avesse sacrificato la propria vita per gli altri, perché potessero aprire gli occhi e conoscere la verità. A farmi riflettere su questo aspetto sono stati due miei amici scultori che hanno realizzato un’opera dedicata a questo grande filosofo greco e a tutti coloro che come lui (Falcone, Borsellino, magistrati e forze dell’ordine, giornalisti, ecc.) hanno sacrificato e sacrificano la propria vita per il prossimo. Non ho conosciuto il professore Parmaliana, ma in questo momento mi ricorda molto Socrate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scopri di più da Nino Amadore

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere