Se avesse un computer a disposizione ne farebbe un blog, un bel diario dalla cella del carcere di Terni dove è rinchiuso al 41bis. E invece Bernardo Provenzano, nonostante la sua poca amicizia con la grammatica italiana, scrive “pizzini” giusto per non perdere l’abitudine: un blog su carta si direbbe. Il diario di Provenzano registra i piccoli fatti quotidiani con quel sistema che per anni gli ha consentito di impartire ordini agli affiliati di Cosa nostra. Secondo il direttore della casa di reclusione, Francesco Dell’Aira, il boss conduce una vita “assolutamente normale” e passa le sue giornate in una cella di una sezione riservata ai detenuti che hanno un regime carcerario “duro”. “Gli unici contatti – ha spiegato ancora Dell’Aira – sono con la polizia penitenziaria e con i familiari che gli fanno visita una volta al mese”. Altra abitudine quotidiana mantenuta: la lettura della Bibbia.
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