di Marilene Bonavita
da La Riviera
Serata d’onore alla libreria Mondadori di Roberta Strangio per il giornalista Nino Amadore, autore del saggio La Calabria sottosopra, edito dalla Rubbettino. Presentatori di lusso: Giocchino Criaco,scrittore; Maria Teresa D’Agostino, Pasquale Violi, Ercole Macrì, Antonio Tassone, giornalisti, e Rosario Condarcuri, editore de la Riviera.
Il libro è un’inchiesta sulla Calabria e sui calabresi che l’autore ha ben conosciuto durante il suo periodo universitario a Messina, sulla situazione e sulle responsabilità della società calabrese. Un atto di gratitudine nei confronti di un popolo capace ed orgoglioso che si divide in due, gli onesti ed i disonesti. La Calabria di oggi rappresenta la scommessa che gli onesti devono vincere sui disonesti: “solo da ciò sarà possibile capire quanto sia ricostruttibile il tessuto connettivo dell’intero paese”, dice Nino Amadore. Ma chi sono gli onesti? E dov’è la verità? Non è un problema di politica, di destra o di sinistra, ma di cultura, dove la vittima, come argomenta Criaco, è la Calabria e l’intera comunità calabrese. Entra il tema che non manca mai: la ndrangheta, e come combatterla. Osserva ErcoleMacrì: “ Dal delitto Fortugno varie le associazioni ed i movimenti antimafia creati, ma tutte con pochissima partecipazione, la gente è sempre la stessa e spesso mancano proprio quelli della locride, solo in pochi si assumono le proprie responsabilità”. Ma incalza ancora Nino Amadore: “Per cogliere l’identità del popolo calabrese bisogna affacciarsi in quella che i messinesi chiamano passeggiata a mare, osservare i luoghi che questo popolo ha formato e cercare di capire il perché del fallimento della classe dirigente. Non è possibile più tollerare, bisogna fare qualcosa che sia una provocazione, bisogna avviare dei discorsi, parlare, non fare evangelizzazione, ma affermare il proprio punto di vista”. Per il giornalista Violi : “il libro di Amadore si presenta con un taglio diverso rispetto ad altri volumi perchè non si limita a riportare semplicemente le ordinanze ma va ad approfondire i rapporti della ormai nota “zona grigia” dove la ndrangheta si è infilrata. Infine, per il nostro giornale è intervenuto l’editore Rosario Condarcuri, illustrando che da anni la Riviera esprime il disagio e denuncia la situazione esistente, con piglio originale, senza casco coloniale, come nel caso del quindicenne di Taurianova. In altre parole : “Anche se il futuro è una parola pesante in una regione come questa, è arrivato il momento di cominciare a parlarne seriamente per avviare un percorso di crescita culturale, umana ed economica affinchè non sia più una regione sottosopra”.
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