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‘ndrangheta e magistratura, la verità di S

C’era un patto fra Luciano Lo Giudice e i magistrati Francesco Mollace e Alberto Cisterna? A questo interrogativo cerca di rispondere l’ultima inchiesta di “S Calabria” – in edicola da sabato 7 maggio a Reggio e provincia e da lunedì 9 maggio in quelle di Cosenza, Vibo Valentia e Crotone – che mostra in esclusiva tutti i contatti intercorsi fra il presunto boss e le ‘toghe’ reggine.

Nel nuovo numero anche uno speciale dedicato alla diffusione e alla percezione del pizzo nel capoluogo dello Stretto: nome per nome, negozio per negozio, ecco chi gestisce il racket in città. All’interno del giornale anche un servizio sull’Ordine degli avvocati che, partendo dalle intimidazioni all’avvocato Paola Carbone, giunge a guardare dentro i conti dell’ente di autodisciplina dei legali di Reggio. Poi le retate contro la cosca Lo Giudice e Tegano e approfondimenti su Luigi Molinetti e le società miste Leonia e Multiservizi.

Ma non solo Reggio, l’ultimo numero di “S”: infatti, porta dritto in Lombardia con i “racconti dell’orrore” di Antonino Belnome, il nuovo pentito della ‘ndrangheta milanese. Uccisi a picconate, seppelliti con le ruspe e attirati con tranelli degni di un film di Martin Scorsese: il capoluogo meneghino come la Gomorra di Roberto Saviano. Dalla Piana di Gioia Tauro, invece, arriva un altro pentito, Cosimo Virgiglio, che racconta i rapporti fra la ‘ndrangheta e la massoneria in alcuni verbali che “S” pubblica per la prima volta. Le immagini del sequestro alla cosca Pesce e un servizio sulle truffe architettate da un gruppo di persone legate ai Molè, nelle quali viene fuori, ancora una volta, il ruolo ambiguo di Giovanni Zumbo, l’ex commercialista e amministratore giudiziario, sorpreso a casa di Giuseppe Pelle mentre rivelava anticipazioni sulle indagini in corso. Sul caso Bergamini, “S” offre l’ultimo retroscena del giallo sulla morte del calciatore del Cosenza a cui segue un servizio sulla mattanza di San Lorenzo del Vallo e sulle conclusioni sul caso del relitto trovato nei fondali di Cetraro, quello che aveva fatto rinascere il filone investigativo delle “navi dei veleni”. Infine un ampio servizio è dedicato agli arresti “eccellenti” legati alla costruzione della centrale a turbogas di Scandale, nel Crotonese.

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