”La situazione economica del Sud è seria” e per il rilancio occorre un ”subbuglio innovativo”. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio Mario Monti intervenendo a Napoli alla presentazione dei primi cinque bandi per la realizzazione del ‘Grande progetto Pompei’.
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“La situazione economica del Sud è seria – ha sottolineato Monti – patisce la crisi generale dell’economia e la fase recessiva del nostro Paese e non solo. Lo fa in maniera accentuata a causa del minore peso dell’industria esportatrice, solo il 10% di quella dell’intera Italia a fronte di una popolazione pari a un terzo. Il Sud soffre strutturalmente di divari gravi nella qualità dei servizi pubblici e collettivi per i cittadini e per le imprese; minore capacità della scuola di compensare l’effetto del divario sociale sulla competenza degli studenti; peggiore qualità della formazione e dei sistemi pubblici per l’impiego; peggiore qualità dei servizi ferroviari; peggiore assistenza agli anziani non autosufficienti e all’infanzia; peggiori condizioni di contesto per l’avvio e l’espansione delle attività imprenditoriali”. Tuttavia, ha detto ancora il premier, “esistono nel Sud numerose eccezioni a questo quadro, frutto della voce dei cittadini, della capacità e determinazione di politici locali che a quella voce sanno rispondere, di azioni pubbliche di lunga leva, soprattutto di quelle promosse dall’Unione Europea. Ma manca la massa critica, quel subbuglio innovativo che spinga la gran parte della classe dirigente locale a cambiare e i cittadini a domandare allo Stato non soluzioni privilegiate ma la soddisfazione di diritti collettivi“.
“La mancata valorizzazione per scopi di sviluppo del patrimonio naturale e culturale, particolarmente ricco nel Sud, è una delle conseguenze di questa situazione. Pompei, nonostante le sue condizioni, nonostante la scarsa qualità dei servizi offerti, attira in media 6mila visitatori al giorno, con punte di 20mila in alcuni giorni dell’anno. Potrebbero essere di più e soprattutto – ha ammonito Mont – potrebbero trattenersi sul territorio anziché fuggire subito lontano da esso; potrebbero spendere assai di più per prodotti di qualità; potrebbero innescare processi virtuosi con una gioventù locale che soffre di una gravissima disoccupazione”.
Pompei ”è un bene dell’umanità”, in quanto ”simbolo ed emblema”, ha ricordato il ministro per i Beni e le Attività culturali Lorenzo Ornaghi. ”Simbolo – ha spiegato l’esponente dell’esecutivo anche lui a Napoli per il progetto Pompei e la firma del protocollo di legalità per la prevenzione delle infiltrazioni criminali – di una delle più importanti radici dell’intera cultura occidentale; emblema dell’area di confine tra la vita e la vita che finisce, richiamo continuo tra ciò che temiamo e l’evento imprevisto e imprevedibile”.
A Napoli è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. “La cultura genera sviluppo, ma perché il nostro patrimonio realizzi appieno le sue potenzialità abbiamo bisogno di un contesto di legalità diffusa e regole trasparenti. Noi qui oggi cerchiamo di dimostrare concretamente il nostro impegno in questa direzione”, ha detto Profumo. “Il rapporto con la legalità ciascuno di noi inizia a maturarlo sui banchi di scuola”, ha sottolineato.
Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, da parte sua, ha annunciato la nascita di una sezione specializzata dei Vigili del Fuoco per gli interventi sui beni culturali. La sezione, adibita alla manutenzione e agli interventi straordinari sul patrimonio culturale e archeologico, “è frutto di un accordo tra ministero dell’Interno e Ministero dei Beni culturali”, ha spiegato Cancellieri.
“Ogni ditta che lavorerà sul Progetto Pompei – ha poi assicurato Cancellieri – sarà verificata, anche se svolgerà lavori minimi”.
E’ stato dunque firmato in Prefettura a Napoli il protocollo di legalità per il Grande Progetto Pompei, 105 milioni di euro di fondi Fesr destinati alla messa in sicurezza e alla manutenzione dei 66 ettari di scavi archeologici in provincia di Napoli. A porre la propria firma il presidente del Consiglio Mario Monti, i ministri dell’Interno Annamaria Cancellieri, della Coesione territoriale Fabrizio Barca, dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi e dell’Istruzione Francesco Profumo, accolti dal prefetto Andrea De Martino, dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris e dal governatore campano Stefano Caldoro. Messa in sicurezza e legalità sono gli obiettivi di governo italiano e Commissione europea. Cinque le linee di azione: rilievi e diagnostica (8 milioni e 200mila euro), consolidamento delle opere (85 milioni di euro, 47 dei quali per il finanziamento di 39 progetti già redatti dalla Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei e 38 milioni di opere da progettare), adeguamento dei servizi per i visitatori (7 milioni di euro), potenziamento dei sistemi di sicurezza e di telesorveglianza (2 milioni di euro) e rafforzamento della struttura organizzativa e tecnologica della Soprintendenza (2 milioni e 800 mila euro). Il governo annuncia così l’immediata operatività del progetto attraverso la pubblicazione dei primi 5 bandi europei, che prevedono alti requisiti di affidabilità, legalità e trasparenza definiti nel quadro del ‘Protocollo di legalità’. I primi cinque bandi riguarderanno i restauri della Casa del Sirico, della Casa del Marinaio, della Casa dei Dioscuri, della casa delle Pareti Rosse e il consolidamento della Casa del Criptoportico. Entro luglio 2012 arriveranno gli altri bandi per le ‘Regiones’ maggiormente a rischio, con lavori di protezione degli affreschi e il recupero dei mosaici. Con il protocollo è stato inoltre costituito presso la Prefettura di Napoli il Gruppo di lavoro per la legalità e la sicurezza del Progetto Pompei. (AdnKronos)
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