PALERMO- Rischia il trasferimento d’ufficio per incompatibilità il procuratore di Palermo Francesco Messineo. La prima commissione del Csm ha aperto la relativa procedura, contestandogli una gestione debole dell’ufficio e che non garantirebbe la necessaria indipendenza. La decisione è passata con il voto favorevole di tutti i componenti della Commissione, ad eccezione del laico del Pdl, Niccolò Zanon, che si è astenuto. Il procuratore di Palermo è stato convocato per il 2 luglio prossimo dalla Commissione: in questa audizione Messineo, con l’assistenza di un difensore, potrà difendersi dalle contestazioni che gli vengono mosse.
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Il procuratore di Palermo Francesco Messineo ha avuto rapporti privilegiati con Antonio Ingroia che lo avrebbe condizionato nelle sue decisioni. Una situazione che avrebbe determinato spaccature e incomprensioni nella Procura di Palermo. Questa la contestazione alla base della procedura di trasferimento d’ufficio per Messineo.
Al procuratore di Palermo viene anche contestato un utilizzo non continuo dello strumento dell’astensione rispetto ad alcune inchieste, come quelle che hanno riguardato il cognato e il fratello dello stesso Messineo. La Commissione ha formulato le sue accuse dopo che nei mesi scorsi aveva ascoltato numerosi magistrati della Procura di Palermo. Dalle loro testimonianze sarebbe emerso anche un clima molto pesante all’interno della Procura di Palermo legato all’inchiesta sulla trattativa tra Stato e Mafia.
Intanto, il gip di Caltanissetta, accogliendo l’istanza della Procura, ha archiviato l’indagine per violazione del segreto istruttorio aperta, nei mesi scorsi, a carico del procuratore di Palermo, Francesco Messineo. (ANSA)
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