”Nelle mani giuste” sara’ il romanzo che raccontera’ l’Italia a cavallo tra il ’92 e il ’93. Il periodo del dopo Capaci e dei sette successivi attacchi di Cosa Nostra ad alcuni simboli della cultura del nostro Paese , avvenuti tra Roma, Firenze e Milano. Il nuovo libro di Giancarlo De Cataldo, in uscita per Einaudi venerdi’ 8 giugno, ”non tradisce la storia, semmai la interpreta”, come lo stesso autore scrive nell’introduzione. In linea con l’atteggiamento disincantato e fatalista di ”Romanzo criminale”, la nuova opera vuole descrivere lo scenario politico-sociale oltre il quale si muovono i personaggi del racconto, tra i quali si ritrovano il commissario Scialoia e Patrizia, gia’ protagonisti del precedente successo.
”Se la posta in palio e’ l’Italia – ha dichiarato De Cataldo – le mani giuste sono quelle di coloro che la controllano”. Torna quindi il tema dell’ineluttabilita’ del male, della sua contiguita’ con il quotidiano e del fascino che puo’ essergli conferito dal fatto che ”la storia e’ sempre raccontata dai vincitori”, come ha spiegato ancora l’autore. De Cataldo sara’ protagonista della serata di domani al Festival delle Letterature di Roma: lo scrittore portera’ sul palco della Basilica di Massenzio (o al teatro Quirino, in caso di pioggia) prima un racconto di fantasia, ”Sogno Turco”, musicato con flauti e fisarmonica, e poi un reading di ”Cose di cosa nostra”, secondo capitolo del nuovo romanzo, affidato all’interpretazione dell’attore romano Valerio Mastrandrea.
Ma De Cataldo non teme di apparire indulgente nei confronti delle ”storie sbagliate”, come si preannuncia quella raccontata dal nuovo libro? ”Non posso fare mio lo sguardo del carnefice -ha dichiarato- pero’, da scrittore, ho il dovere di capire come ragiona”.
Scopri di più da Nino Amadore
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