di Nino Amadore
Domani il Consiglio Nazionale degli Ingegneri si pronuncerà in sede di appello sulla decisione presa dal Consiglio di Palermo nel novembre del 2008 di cancellare Michele Aiello dall’Albo per fatti di mafia. Una seduta del Consiglio nazionale che ha una grande rilevanza poiché è stata la prima cancellazione da un Albo per fatti di mafia prima che una sentenza fosse definitiva. In altre parole l’ordine ha esercitato un proprio ruolo di potere deontologico indipendentemente dal percorso penale. Una cancellazione che ha un rilievo vero visto che la sospensione prevista in automatico dalla legge quando c’e’ una custodia cautelare è giudicata inefficace e poco significativa dagli stessi professionisti. Il Consiglio Nazionale per sottolineare l’importanza della decisione ha convocato la riunione di domani non gia’ nella sua sede di Via IV Novembre bensi’ in Via Arenula al Ministero di Giustizia sua sede legale (perche’ organismo vigilato dal ministero). I 14 Consiglieri Nazionali (nessun siciliano) sono chiamati a decidere su un principio storico: gli Ordini se vogliono possono cancellare chi si macchia di collusioni con la mafia e quindi non delegare piu’ solo alla magistratura o ai ragazzi di Addio Pizzo la lotta alla mafia. Sul tema pubblichiamo nel prossimo post l’intervento dell’ex presidente dell’Ordine degli ingegneri di Palermo il quale guidava il Consiglio che sulla cancellazione di Aiello si è pronunciato.
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