Lo studio: “La criminalità costa al Sud 6,7 miliardi l’anno”

Quanto costa alla comunità un omicidio di stampo mafioso? Poco più di tre milioni di euro. E una rapina in banca? Circa 324mila euro. In totale in tutto il Sud si arriva a 6,7 miliardi. Il dato, riportato qualche settimana fa in un articolo dell’inserto del Corriere economia dedicato al Mezzogiorno (firmato da Chiara Marasca), è ripreso pari pari da uno studio fatto dal dipartimento di Economia, impresa, regolamentazione dell’Università degli studi di Sassari diretto dal professore Marco Vannini. Il gruppo di studio sardo ha elaborato un vero e proprio prezzario del crimine che individua i costi medi per la società per ogni singola fattispecie in relazione a 16 categorie di reati che equivalgono al 60% dei delitti denunciati in Italia secondo quanto rilevato dall’Istat (i dati più freschi sono aggiornati al 2006). Secondo la ricerca la Campania è la regione del Sud dove è maggiore il costo economico: il costo sociale, secondo un calcolo applicato a solo sei tipologie di crimine nel solo 2006, supera i 2,5 miliardi di euro. Dietro la Campania si colloca la Sicilia, dove la somma dei costi deglio omicidi (sono stati 15 nell’isola a fronte dei 67 della Campania), sfruttamento della prostituzione, traffico di droga, truffe e rapine è pari a 1,1 miliardi. In Puglia il costo complessivo è stato di 679,731 milioni, in Calabria di 445 milioni e in Basilicata di 65 milioni.