Il Consiglio dell’Ordine degli architetti di Palermo ha deliberato “la sospensione dall’albo e conseguentemente dall’esercizio della professione, per l’architetto Giuseppe Liga, fino all’eventuale revoca del provvedimento restrittivo in atto”. La notizia riportata nell’edizione palermitana del quotidiano La Repubblica rappresenta una vera svolta: anche se arriva a distanza di quasi due settimane dall’arresto dell’architetto, accusato di essere il reggente del mandamento di San Lorenzo Tommaso Natale a Palermo, va accolta positivamente visto che l’Ordine degli architetti palermitano non aveva proceduto con altrettanta durezza in passato ( e con un consiglio dell’Ordine molto vicino alle posizioni di questo) nei confronti di altri professionisti. Va dunque dato atto al presidente Raffaello Frasca di aver preso un provvedimento che può essere portato a esempio. E’ pur vero che in generale le categorie professionali stentano ad avviare un confronto serio sul tema delle compromissioni con la mafia e che una rondine non fa primavera: da questo punto di vista va ribadito che siamo ancora nel profondo inverno. Intanto Frasca, correttamente, dichiara: “In attesa delle decisioni della magistratura, nella quale riponiamo il massimo della fiducia, si è deciso di applicare quanto sancito dalle norme deontologiche che prevedono, nella circostanza, la sospensione a tempo indeterminato dall’Albo”. Anche quest’ultimo aspetto è di fatto una novità considerato che finora era stato sempre negato che esistesse una norma specifica per i casi di mafia. Sembra chiaro che l’Ordine ha interpretato il codice applicandolo (in questo caso correttamente) ai reati di mafia e dimostrando che è possibile farlo.
C’è un’altra questione che potrebbe sembrare secondaria ma non lo è. sarebbe opportuno da parte dell’Ordine (non solo quello palermitano ovviamente) un intervento regolamentare (utilizzando l’ampia autonomia che un soggetto di questa natura gode) per far crescere la vigilanza sul lavoro di certi professionisti (considerato che la gran parte sono onesti). Il caso Liga dimostra che l’interesse nell’edilizia di Cosa nostra (come peraltro ha già detto il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso) riguarda anche il privato. E infine: come ho scritto nell’articolo pubblicato sul Sole 24Ore-Sud, c’ troppo silenzio in giro su queste questioni come se non ci riguardassero. L’Ordine degli ingegneri di Modena ha deliberato l’adesione a Libera e si pone il problema della vigilanza. dalle nostre parti cosa si intende fare?
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