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La ricerca: un quarto del Pil siciliano deriva dal giro d’affari della mafia

Entro il 2015 Cosa nostra avrà un giro d’affari che vale almeno 41,583 miliardi di euro equivalenti a metà del Pil siciliano. E’ una delle ipotesi contenuta in un saggio di Mario Centorrino, docente di Economia politica alla Facoltà di Scienze politiche di Messina e di Elio Montanari e Ferdinando Ofria, due ricercatori dell’ateneo peloritano.

Il saggio è uno dei capitoli di un volume da poche settimane dato alle stampe da Liguori editore (Sicilia 2015, Obiettivo sviluppo: un traguardo possibile a cura di Pietro Busetta, 434 pagine, 30 euro). Tre gli scenari ipotizzati dagli economisti. Il primo presume che per gli anni di previsione vi sia un rapporto stabile tra il giro d’affari di Cosa nostra e il Pil della Sicilia: si arriverebbe così a un Pil complessivo nella regione pari a 81.978,3 milioni di euro nel 2015 e un giro d’affari di Cosa nostra pari a 31.187,4 milioni, il 38% del Pil totale.

Il secondo scenario prevede invece che il giro d’affari di Cosa nostra e il Pil della regione non sia stabile nel tempo ma grazie all’azione dell’antimafia il giro d’affari di Cosa nostra diminuisca di un terzo a partire dal 2009: secondo i ricercatori, azioni di contrasto alla mafia progettate nel 2008 dovrebbero, ragionevolmente, produrre risultati a partire dall’anno successivo. Il terzo scenario prevede invece che il rapporto tra il giro d’affari di Cosa nostra e il Pil siciliano aumenti di un terzo a partire dal 2009.

E ciò, si legge nel saggio “grazie al rafforzarsi di Cosa nostra che ricostruisce rapidamente i suoi vertici, dopo la cattura di latitanti eccellenti, e sfrutta i suoi legami con altre organizzazioni criminali o con le stesse istituzioni così da incrementare le entrate che derivano dalle sue tradizionali attività illegali cui si aggiungono nuovi e originali inserimenti nelle reti dell’economia”. Per chiudere: partendo dal presupposto che il giro d’affari di Cosa nostra, quantificato per l’anno 2004, sia pari a 26.271,1 milioni di euro (prezzi riferiti all’anno 2000), con il primo scenario si avrà un giro d’affari al 2015 pari a 31.187,4 milioni (+18,7%), con il secondo scenario il giro d’affari mafioso sarà pari a 20.134,6 milioni (-20,9%), con il terzo scenario infine il giro d’affari raggiungerà 41.583,2 milioni (+58,3%). A ben vedere le tabelle allegale al volume in ogni caso il giro d’affari di Cosa nostra non scende mai al di sotto del 25,4% del Pil globale della Sicilia lasciando un’amara certezza: che oggi (2009) un quarto della ricchezza dei siciliani è frutto dell’attività dalla criminalità organizzata. [ad#co-9][ad#co-9]

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