In tutta Italia oggi i cronisti hanno consegnato ai Prefetti un documento in difesa della libertà d’informazione e del diritto costituzionale dei cittadini ad essere informati in modo corretto, compiuto e tempestivo chiedendo loro di trasmetterlo al Governo.
E’ un’altra delle iniziative realizzate dall’Unci per protestare contro il ddl sulle intercettazioni e per “lanciare” la manifestazione di mercoledì 5 a Roma, dalle 10 al Teatro Capranichetta e dalle 13 in piazza Monte Citorio, di tutto il giornalismo italiano contro i palesi tentativi – come scrive la Fnsi nella sua presentazione – di ridurre lo spazio costituzionalmente riconosciuto dell’attività giornalistica.
Nel documento consegnato ai Prefetti l’Unci ribadisce che il ddl Alfano nei fatti impedirebbe qualsiasi informazione giudiziaria fino all’udienza preliminare del processo attuando un “segreto tombale di tipo staliniano” come l’ha definito il Procuratore Generale di Venezia. Per tutelare la privacy delle persone estranee alle indagini l’Unci sostiene che la strada giusta è quella di disporre che il Gip non inserisca più le trascrizioni delle loro intercettazioni telefoniche nell’ordinanza di applicazione della custodia cautelare.
Per sostenere il diritto dei cittadini ad essere informati, l’Unci ha realizzato anche il Giro d’Italia della libertà d’informazione che ha toccato 26 piazze in tutta Italia e l’11 novembre sarà a Trieste. I cronisti hanno anche avviato una raccolta di firme per via telematica per i Capigruppo e i componenti la Commissione Giustizia della Camera.
Mercoledì a Roma i cronisti porteranno striscioni e cartelloni con la parola d’ordine
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