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Intelligenza Artificiale e Elezioni: Un Impatto Contenuto, ma Sfide all’Orizzonte

Last updated on Gennaio 1, 2025

Negli ultimi due anni, con l’avvento di ChatGPT e strumenti simili, l’intelligenza artificiale ha suscitato preoccupazioni riguardo alla possibilità che contenuti falsi generati automaticamente potessero influenzare le elezioni democratiche. Tuttavia, analizzando i recenti eventi elettorali negli Stati Uniti e in Europa, il quadro appare meno allarmante di quanto inizialmente temuto.

Episodi Isolati negli Stati Uniti e in Europa

Negli Stati Uniti, casi come la falsa foto di Donald Trump circondato da elettori afroamericani o una telefonata clonata di Joe Biden che invitava i democratici del New Hampshire a disertare le primarie hanno destato attenzione, ma si sono rivelati episodi isolati.

In Europa, video generati dall’IA che ritraevano membri inesistenti della famiglia di Marine Le Pen intenti a fare battute razziste o un audio fake del premier Keir Starmer che insultava un collaboratore sono diventati virali, senza però superare il livello di guardia.

Ricerche sull’Impatto della Disinformazione Generata dall’IA

Secondo l’Alan Turing Institute, durante le elezioni britanniche, francesi ed europee dell’estate scorsa, sono stati individuati solo 27 contenuti virali generati dall’IA.

Uno studio condotto dall’Università di Oxford e dall’Alan Turing Institute ha rilevato che solo il 5% dei britannici era a conoscenza dei deepfake politici più condivisi.

Negli Stati Uniti, il News Literacy Project ha registrato quasi 1.000 episodi di disinformazione legata alle elezioni presidenziali, ma solo il 6% di questi era attribuibile a IA generativa. Anche la United States Intelligence Community ha confermato che, sebbene attori stranieri come la Russia utilizzino strumenti di IA per accelerare le operazioni di disinformazione, questi non hanno ancora rivoluzionato il panorama delle interferenze elettorali.

Uno studio del Financial Times ha evidenziato che i riferimenti a termini come “deepfake” o “generato dall’IA” nel sistema di fact-checking del social network X (ex Twitter) sono stati più frequenti in relazione al lancio di nuovi modelli di generazione di immagini che non durante le elezioni.

Una Nuova Frontiera per la Disinformazione

Nel mese precedente alle elezioni americane del 5 novembre scorso, ChatGPT ha rifiutato di generare immagini di candidati circa 250.000 volte. Questo dato, unito al limitato impatto rilevato finora, offre un cauto sollievo. Tuttavia, il futuro potrebbe presentare sfide più complesse.

A destare particolare preoccupazione è Grok, il chatbot sviluppato da Elon Musk, che ha dimostrato una notevole capacità di creare immagini false di personaggi pubblici, come Donald Trump o Kamala Harris, impegnati in azioni mai compiute. La disponibilità gratuita di Grok su X, il social network di proprietà di Musk, pone una seria minaccia alla tutela del dibattito democratico.

Le Sfide del Futuro

La questione non è se i deepfake e gli strumenti di IA generativa diventeranno una minaccia più grave, ma quanto rapidamente evolveranno. Strumenti come Grok potrebbero trasformarsi in potenti amplificatori di disinformazione, richiedendo una risposta tempestiva e coordinata da parte di governi, piattaforme digitali e istituzioni.

La tutela delle elezioni e del dibattito democratico dipenderà dalla capacità di anticipare e gestire queste nuove sfide tecnologiche.


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