Sono oltre 4,7 milioni i siciliani che domenica, 15 e lunedì 16 giugno andranno alle urne per le amministrative. In gioco ci sono 144 poltrone da sindaco e otto da presidente di provincia. Elezioni che, in pratica, riguardano la maggior parte dei siciliani, se si pensa che i comuni sull’Isola sono 390, mentre nove sono le province regionali. Solo Ragusa resta fuori da questa tornata elettorale, in tutte le altre province campeggiano i manifesti elettorali. In caso di ballottaggio, le date scelte sono il 29 e il 30 giugno.
Le province
Per la poltrona più alta di Palazzo Comitini, sede della provincia di Palermo, si sfidano per il centrosinistra Franco Piro (Pd) e per il centrodestra Giovanni Avanti (Udc). Il presidente uscente, Francesco Musotto ormai occupa uno scranno nell’Assemblea regionale siciliana. A Catania si affrontano per il centrodestra Giuseppe Castiglione, per il centrosinistra Salvo Leotta, mentre Sinistra democratica, Rifondazione e Verdi sostengono Paolo Castorina, e Forza Nuova punta su Bonanno Conti. In questo caso il presidente uscente è il neogovernatore Raffaele Lombardo. A Messina, dove scade il mandato di Salvatore Leonardi eletto nelle file del centrodestra, si affrontano quattro candidati per il posto più alto alla Provincia: sono Nanni Ricevuto per il Pdl, Paolo Siracusano per il Pd, Santi La Rosa per il Prc e Pdci, Giuseppe Scalisi per Forza Nuova. Cinque candidati per la provincia di Enna dove sono in corsa Antonio Muratore per il centrosinistra, Giuseppe Monaco per il centrodestra, Giuseppe Giunta per Prc, Comunisti italiani e Verdi, Giuseppe Camerino sostenuto dal partito dei Comunisti Lavoratori e Gaetano Valle candidato di Rifondazione Cristiana. Presidente uscente è Cataldo Salerno, eletto nel centrosinistra. Corsa a due a Siracusa, dove il presidente uscente è Bruno Marziano del Pd eletto all’Ars ad aprile, tra Pippo Zappulla per il centrosinistra e Nicola Bono per il centrodestra. Ad Agrigento si affrontano cinque candidati: Eugenio D’Orsi per il centrodestra, Domenico Incardona per La Destra, Giandomenico Vivacqua per il Pd, Giuseppe Arnone (esponente di Legambiente e consigliere comunale del Pd in rotta col partito) che correrà in una lista civica, Renato Bruno sostenuto da Idv, Socialisti, Verdi e Sinistra Arcobaleno. Presidente uscente è il forzista Vincenzo Fontana che adesso siede a Montecitorio. A Caltanissetta il presidente uscente è Filippo Collura, eletto nel centrosinistra. Concorrono a occupare la sua poltrona quattro candidati, Salvatore Messana (attuale sindaco di Caltanissetta) per il Pd, Piero Lo Nigro sostenuto dai socialisti, Angelo Marotta dei Comunisti Italiani e Pino Federico (neodeputato regionale dell’Mpa) per il centrodestra. Cinque, infine, i candidati alla poltrona di presidente della provincia di Trapani: Camillo Oddo del Pd per il centrosinistra (eletto anche all’Ars alle ultime votazioni regionali), Mimmo Turano del’Udc per il centrodestra, Giuseppe Malato sostenuto da una lista civica, Michele Monastero per il Pcl e Salvatore Mazzara per il Prc. Il presidente uscente è il forzista Antonio D’Alì, senatore nella XVI legislatura nazionale e nuovamente rieletto a Palazzo Madama lo scorso aprile.
I Comuni . Sono 144 i Comuni siciliani che rinnovano l’amministrazione. Tra i capoluoghi di provincia dove si vota, anche Messina, Catania e Siracusa. Nella città dello Stretto, commissariato dal 19 ottobre scorso dopo che sono state dichiarate nulle le elezioni comunali del 2005, sono in corsa sei candidati: per il centrosinistra Francantonio Genovese, Giuseppe Buzzanca per il centrodestra, Fabio D’Amore per Risorgimeto messinese, Filippo Clementi per Forza Nuova, Saro Visicaro per La Nostra Città, Rosario Ansaldo Patti per Rifondazione e Comunisti italiani. A Catania, dove il sindaco uscente è il forzista Umberto Scapagnini, si contendono il vertice del Comune otto candidati: Raffaele Stancanelli per il Pdl, Giovanni Burtone per il centrosinstra, Massimiliano Catanzaro per Forza Nuova, Grazia Giurato della Lista amici di Beppe Grillo, Giuseppe Altamore del Movimento per l’indipendenza della Sicilia, Nello Musumeci de La Destra, Toti Domina per Liberare Catania, Francesco Condorelli Caff per Ms-Fiamma Tricolore. A Siracusa, dove scade il mandato del forzista Giambattista Bufardeci (eletto all’Ars e nominato assessore regionale al Turismo), si sfidano sei candidati: Roberto De Benedictis per il centrosinistra, Roberto Visentin per il centrodestra, Giuseppe Giganti per l’Msi, Antonello Liuzzo, Salvatore Carcò e Francesco Greco in altrettante liste civiche.
Più in generale si vota per eleggere il sindaco in 37 comuni della provincia di Messina, 27 in Provincia di Palermo, 26 in provincia di Catania, 15 comuni nell’agrigentino, 12 centri nel trapanese, nove nel siracusano, nove in provincia di Enna, sei in provincia di Caltanissetta e tre in provincia di Ragusa. Sono sei invece i comuni dove si vota perché terminato il periodo di commissariamento dopo che Giunta e Consiglio erano stati sciolti per mafia: sono Roccamena, Vicari e Torretta nel palermitano, Bugio nell’agrigentino, Terme Vigliatore nel messinese, Castellammare del Golfo a Trapani. A Siculiana, in provincia di Agrigento, le elezioni sono state annullate con un decreto di ieri dell’assessore regionale agli enti locali, Francesco Scoma, dopo che il Consiglio dei ministri ha deciso di inviare un commissario straordinario per evitare infiltrazioni mafiose nella gestione dell’ente.
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