Secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Francesco Di Carlo fu l’ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino ad ordinare gli omicidi del presidente della Regione Piersanti Mattarella e del segretario provinciale della Dc Michele Reina avvenuti nel capoluogo siciliano rispettivamente nel 1980 e nel 1979. Nel libro “Un uomo d`onore”, scritto dal giornalista di Repubblica Enrico Bellavia, è riportato il passaggio in cui Di Carlo racconta che “Ciancimino non era uomo d`onore. Riina lo detestava, Provenzano invece lo considerava un amico. Fu Riina a darmi un quadro chiaro della situazione – dice il collaborarote – quando parlando di Ciancimino, dopo l`omicidio del segretario provinciale della Dc Michele Reina avvenuto nel 1979, mi disse a muso duro che quelli erano affari di Provenzano e non suoi”. Di Carlo quindi fa luce sui rapporti che legavano Michele Reina e don Vito: “Erano stati soci e avevano condiviso un percorso politico ma poi erano entrati in rotta di collisione – racconta -. Riina non se ne era preoccupato, Provenzano invece aveva raccolto gli sfoghi di Ciancimino che si andava a lamentare da Binnu per appalti e costruzioni che trovavano ostacoli. Ciancimino e Provenzano avevano affari insieme. E` in questo ambito – dice – che è maturato l`omicidio. Binnu toglieva le spine a Ciancimino”.
Riguardo l’assassinio del presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella, il 6 gennaio 1980, Di Carlo è chiaro: “So che c`era Ciancimino dietro a quel delitto. L`ho sempre saputo. E` Ciancimino la causa delle tragedie che hanno messo su Piersanti Mattarella. Ho visto Piersanti tre o quattro mesi prima che fosse ucciso. Già sapevo che Binnu Provenzano premeva sulla commissione per avere il via libera all`omicidio come sollecitato da Vito Ciancimino”.
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