Settembre 19, 2024

“La Direzione investigativa antimafia è impegnata da anni sul fronte della prevenzione e questo lavoro viene fatto con costanza. Al di là delle opere dell’Expo noi siamo costantemente impegnati a monitorare tutto ciò che accade nei cantieri». A parlare è Stefano Polo, 55 anni, romano, colonnello della Guardia di Finanza e da 5 anni capo del Centro operativo della Direzione investigativa antimafia di Milano.
L’analisi dei magistrati focalizza un interesse soprattutto della ’ndrangheta per le opere di Expo 2015. Voi che segnali avete?
Su nostra segnalazione ci sono stati casi di estromissione di imprese da appalti per contiguità con la criminalità organizzata. C’erano imprese vicine alla ’ndrangheta ma non solo a essa.
Si legge nella relazione della Dna: il flusso di denaro dell’Expo può scatenare gli appetiti mafiosi. Che elementi avete?
L’Expo 2015 con la gran mole di attività che saranno intraprese per la realizzazione delle strutture necessarie, potrebbe rappresentare un’ulteriore occasione di infiltrazioni e di investimenti.
Gli imprenditori segnalano uno stato di disagio: i clan si sono già organizzati per imporre forniture e altro. Vi risulta?

I sempre più rilevanti interessi in gioco hanno fatto saltare, in alcuni casi, equilibri, alleanze e spartizioni territoriali consolidati nel tempo, facendo venir meno l’apparente clima di pax criminale che negli ultimi anni aveva connotato l’area. Trovano così una plausibile chiave di lettura anche i diversi episodi di intimidazione e alcuni omicidi avvenuti in Lombardia nei mesi scorsi.
Il riciclaggio. Secondo autorevoli magistrati antimafia la criminalità organizzata potrebbe approfittare della crisi economica per conquistare Piazza Affari. Che ne pensa?
Le modalità utilizzate per il riciclaggio e il reimpiego dei capitali illeciti assumono caratteri sempre più articolati. Sono stati accertati casi di utilizzo di società di intermediazione finanziaria impegnate anche nella raccolta del risparmio pubblico e operative nei mercati finanziari europei; non viene comunque tralasciata l’attività di reimpiego attraverso l’acquisizione di immobili, evidenziando anche in questo caso la capacità di operare attraverso società non direttamente riconducibili ai reali mandanti delle operazioni. Da ultimo, come accertato da una nostra recentissima indagine, il riciclaggio di ingenti somme di denaro proveniente dai reati di estorsione, usura e traffico di stupefacenti è avvenuto attraverso l’acquisto di opere d’arte.[ad#co-9]


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4 thoughts on “Il capocentro della Dia a Milano, Stefano Polo: «Riciclaggio mafioso sempre più raffinato»

  1. ma io mi chiedo:come e”possibile che le organizzazioni criminali continuano ad esistere con tutto il lavoro svolto dalle forze dell”ordine FALCONE E BORSELLINO NON SARANNO MORTI INVANO

  2. ma io mi chiedo:come e”possibile che le organizzazioni criminali continuano ad esistere con tutto il lavoro svolto dalle forze dell”ordine FALCONE E BORSELLINO NON SARANNO MORTI INVANO

  3. Ma con agenti esterni che sorvegliano luoghi pubblici bar discoteche ristoranti….. autofinanziati per il bene del paese se io avessi gli agganci lo farei e sempre un “divertimento” per non stare chiusi in casa la sera

  4. Ma con agenti esterni che sorvegliano luoghi pubblici bar discoteche ristoranti….. autofinanziati per il bene del paese se io avessi gli agganci lo farei e sempre un “divertimento” per non stare chiusi in casa la sera

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