Un viaggio, attraverso itinerari di lettura, scrittura, creatività, ma anche nel ricco e frastagliato territorio delle tradizioni, guardando al futuro e costruendo democrazia. Questo il senso de “I Viaggi dell’Anima”, il progetto promosso dal 2° Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore di Palazzolo Acreide e dall’Istituto Comprensivo Statale “Verga” di Canicattini Bagni, in partnership con l’impresa sociale Passwork, e finanziato dalla Regione Siciliana – Assessorato dell’Istruzione e della Formazione Professionale, nell’ambito del POR FSE Sicilia 2007-2013 “Progetti per Sostenere Azioni Educative e di Promozione della Legalità e Cittadinanza Attiva”.
Aprire le porte e tenerle spalancate all’impegno di contrasto all’emarginazione sociale e la dispersione scolastica, attraverso percorsi formativi che garantiscano l’accesso per tutti ai saperi e alle nuove tecnologie nel riconoscimento delle singole abilità di ognuno e senza nessun tipo di discriminazione, sostenendo una cultura della legalità che esalti gli spazi di relazione e di socialità ed inclusione, rafforzando la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile del territorio e di formazione della cittadinanza attiva. Da questo consapevolezza ci si è mossi in questi mesi, nella prima fase delle attività del progetto che ha coinvolto 50 alunni della scuola media e 50 bambini delle primarie di Canicattini per arricchire e rafforzare le loro conoscenze del territorio che li circonda, delle sue risorse, delle tradizioni e le storie delle quali sono custodi gli anziani, ma anche per avvicinarli alla lettura, alla scrittura e, soprattutto, per costruire il loro percorso di cittadinanza attiva attraverso percorsi di legalità.
Due visite guidate e 4 laboratori di 30 ore ciascuno, hanno così interessato gli alunni della scuola primaria e secondaria canicattinese diretta dalla professoressa Giovanna Rubera, in attività di promozione della lettura attraverso la conoscenza della Biblioteca Comunale di Palazzo Messina-Carpinteri, e laboratori ludico espressivi, concorsi, gare, attività di lettura animate per valorizzare il patrimonio letterario e narrativo e apprezzare la lettura come momento di piacevole evasione e di arricchimento personale.
Percorsi inusuali per i ragazzi che oltre ai libri hanno potuto conoscere tutti i processi che riguardano la realizzazione del pane, con un laboratorio di “Mani in pasta”, per “tastare” dal vivo come si fa e si inforna il pane che arriva sulle loro tavole.
E ancora, apprendere e realizzare nella grande Piazza Caduti di Nassiriya, gli antichi giochi di strada che un tempo rappresentavano l’unica attività ludica dei nonni, e allestire mostre di oggetti e attrezzature del passato. Non solo, ma hanno potuto visitare il Mulino ad acqua di Palazzolo Acreide, un Oleificio a Canicattini dove faranno ritorno ad ottobre per la molitura, o apprendere dalla viva voce degli anziani del Centro Diurno e di un Pensionato del luogo, vecchi racconti, poesie, storie e aneddoti in dialetto.
E come sempre, in queste attività, sono stati attenti e curiosi di un mondo semplice che li ha sfiorati aprendo le porte all’innovazione e all’era tecnologica e digitale. Insomma, due generazioni che si incontrano per un simbolico passaggio di testimone.
Ma i “Viaggi dell’Anima” hanno rappresentato per questi giovani cittadini, anche una entusiasmante esperienza di educazione di cittadinanza attiva attraverso “percorsi di legalità” con seminari e viaggi di istruzione nei luoghi dove sono forti le testimonianze di antimafia, come a Palermo, con i ragazzi dell’associazione di volontariato “Addiopizzo”, per conoscere la loro esperienza di “consumo critico” e il loro “Addio Pizzo Travel”, una sorta di tour per i luoghi dell’antimafia: dalla Piazza della Memoria (il Tribunale) dedicata ai magistrati assassinati dalla mafia, con i nomi scolpiti nel marmo di Falcone, Borsellino, Chinnici e di tutti gli altri martiri della giustizia; le bancarelle dello storico Mercato del Capo e la Cattedrale dove sono stati celebrati tanti funerali di Stato e dove si può riflettere su mafia e Chiesa, per ricordare la figura di preti di frontiera come don Pino Puglisi.
Oppure Piazza Vittoria dove ha sede la Squadra Mobile presso la Questura, legata alla cattura dei boss mafiosi e al senso di liberazione ed euforia che questi arresti hanno suscitato, mentre dall'altro lato troneggia Palazzo dei Normanni, da sempre sede del potere politico siciliano. Strade, piazze e monumenti sino ai negozi che aderiscono alla campagna di “Addiopizzo”, di non pagare il racket. Un posto che per i palermitani diventa occasione di consumo critico antiracket. E tra i negozi, i ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Verga” di Canicattini hanno potuto conoscere il simbolo di questa battaglia di civiltà e di legalità, l'Antica Focacceria San Francesco.
Un percorso di legalità che non si è concluso a Palermo, ma che ha avuto quale scenario un altro luogo di simbolo della lotta alla mafia, Corleone, con la visita agli stabilimenti di produzione e trasformazione dei prodotti agricoli della Cooperativa “Lavoro e Non Solo”, che dal 2000 gestisce un’azienda agricola che coltiva terreni confiscati a Cosa Nostra tra Corleone, Monreale e Canicattì.
Un’attività agricola, che oltre ad impegnare e ad occupare persone con problemi di salute mentale, viene condotta interamente secondo i principi e i metodi della coltivazione biologica. E molti dei suoi prodotti commercializzati nel circuito di “Libera Terra” dell’Associazione “Libera” di don Ciotti, grazie alla rete di distribuzione delle Botteghe del Mondo, dei Gruppi d’Acquisto Solidale, delle Associazioni e i punti vendita Coop a cui si aggiungono le reti di vendita informali tenute in piedi dai volontari.
A Corleone i ragazzi hanno potuto visitare il Museo della Legalità “Paolo Borsellino e la sua scorta”, realizzato in un immobile confiscato a Bernardo Provenzano e gestito dall’Associazione “Laboratorio della Legalità”; e pranzato all’ostello “Antonino Caponnetto” (il giudice istruttore che tenne in vita il pool antimafia) realizzato nell’immobile confiscato ai nipoti di Riina.
«Un’esperienza di studio e di vita di impareggiabile valore per i nostri alunni – ha dichiarato la dirigente professoressa Giovanna Rubera – che gli ha permesso di conoscere due spaccati della storia del nostro Paese che difficilmente avrebbero potuto apprendere. Ma tutto il progetto “Viaggi dell’Anima – Porte Aperte”, realizzato in sinergia con l’impresa sociale “Passwork”, rappresenta per i nostri ragazzi una grande opportunità di conoscenza e di crescita. Dall’approccio alla lettura e alla scrittura, dalla scoperta di un mondo a loro sconosciuto, fatto della cultura e delle tradizioni semplici di questi luoghi, per tenerne sempre viva la memoria e, nel contempo, salvaguardare e consolidare l’identità di un territorio e di un popolo, quello ibleo. Costruire, inoltre, momenti di cittadinanza attiva, per formare i cittadini del domani, liberi e consapevoli delle proprie radici e della loro storia, credo sia il compito fondamentale di una scuola che non si limita solo a fornire conoscenza e sapere. Siamo, soprattutto, soddisfatti – conclude la dirigente Rubera – di questa sinergia pubblico-privata che è nata nel nostro territorio per arricchire la formazione dei nostri giovani».
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