La Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità l’emendamento, che come prima firma porta quella del deputato del Pd Marco Causi, che rende pienamente legittime le iniziative degli enti locali in materia di esonero, parziale o totale, dal pagamento di tributi, tariffe e canoni locali degli imprenditori che, colpiti dal racket e dalla criminalità, collaborino con la giustizia.
“L’approvazione dell’emendamento rappresenta un sostegno fondamentale agli imprenditori che si ribellano al racket delle estorsioni e dell’usura – ha dichiarato Causi -. Spero che adesso siano numerosi gli enti locali che introducano meccanismi di premialità basati sulla collaborazione fra Comuni, associazioni di categoria e Magistratura”.
L’emendamento è stato inserito nella riforma delle normative antiusura e antiracket in esame alla Camera. Molti enti locali hanno già intrapreso iniziative in questa direzione, e fra i primi il comune di Vittoria: il sindaco, Giuseppe Nicosia, ha partecipato nel mese di aprile a un’audizione alla Camera, nel corso della quale ha dimostrato l’efficacia di tali misure, confermata nello stesso ciclo di audizioni dal Prefetto Giosuè Marino, commissario nazionale Antiusura e Antiracket. L’esempio di Vittoria ha fatto scuola anche fuori dalla Sicilia: la provincia di Roma, ad esempio, ha in corso la firma di un protocollo d’intesa con dieci Comuni dell’hinterland romano per attivare la stessa iniziativa, fornendo una sponda di co-finanziamento. “Con il voto unanime di ieri – ha concluso Causi – la Commissione Giustizia della Camera ha inteso dare piena legittimità amministrativa e nuova forza politica a queste importanti iniziative dei Comuni e degli enti locali sul fronte della lotta alla criminalità organizzata”.
“Si tratta di un bel riconoscimento, che mi dà grande soddisfazione – ha dichiarato il primo cittadino – Da una proposta e dalla successiva delibera del nostro Comune esce fuori una norma di legge. Oltretutto, è un segnale di forte attenzione alle tematiche della lotta all’usura e al racket. La nostra audizione in Commissione Giustizia non è stata una passeggiata, ma è servita a dimostrare l’utilità e la fondatezza giuridica della nostra iniziativa”.
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