Imprenditori, professionisti, scuola e università, innovatori e mondo del credito uniscono le proprie competenze e i propri sforzi per fare di Catania la Startup City del Mezzogiorno, creando un nuovo ecosistema che possa favorire e stimolare la creazione e lo sviluppo d’Impresa partendo dal coinvolgimento di tutti gli attori e dai giovani.[banner size=”120X600″ align=”alignleft”]Parte con queste premesse il progetto del gruppo Giovani di Confindustria Catania che attraverso le iniziative messe in campo, dall’innovativo sportello ImprendiCatania al progetto Startup Academy dedicato agli studenti universitari, punta innanzitutto a trasferire ai giovani quella cultura del fare impresa che è la ricetta essenziale contro la crisi e condizione necessaria per lo sviluppo, economico e sociale, dell’intero territorio, attraverso la creazione di opportunità e di nuovi posti di lavoro.
Un confronto tra tutte le categorie e gli attori che è iniziato oggi, con il convegno “Territorio e Impresa”, organizzato in collaborazione con l’Unione Giovani Dottori Commercialisti e Esperti Contabili di Catania e con il Fondo Ingenium della Provincia di Catania, dal quale partirà una collaborazione che coinvolgerà anche il mondo delle istituzioni, al fine di esaminare e mettere a fuoco tutti i freni che oggi ostacolano la creazione d’Impresa a Catania e in Sicilia con l’impegno, da parte di tutti, di mettere in campo ogni strumento necessario al fine di superarli.
Ad avviare il confronto, alle Ciminiere di Catania, è stato Roberto Bonzio, giornalista e ideatore di “Italiani di Frontiera”, con i video racconti di storie simbolo di italiani che grazie alla capacità di rischiare e di mettersi in gioco sono riusciti a fare emergere il loro talento nella Silicon Valley. Ricchissimo il panel chiamato a raccolta dai Giovani di Confindustria, tra i vari ospiti Amedeo Giurazza, amministratore delegato di Vertis Sgr SpA per presentare il progetto SeedLab, Roberto Bertola, responsabile territorio Sicilia di Unicredit per raccontare il progetto Il Talento delle Idee, Michelangelo Altamore referente del progetto Working Capital Accellerator di Telecom Italia nonché una rappresentanza del consolato “Sono i giovani e le imprese il principale binomio capace di creare posti di lavoro, innovazione, sostenibilità e questo può avvenire solo in un contesto territoriale che sia favorevole alla creazione d’Impresa e fortemente attrattivo” – ha spiegato il presidente dei Giovani di Confindustria Catania – Antonio Perdichizzi -. Come rimettere in moto il motore della crescita ? “Valorizzando il merito, le competenze, la circolazione delle idee e della conoscenza per stimolare i talenti. L’ostacolo principale alla creazione di nuova impresa – ha proseguito il presidente dei Giovani imprenditori – è più una questione di contesto e di orientamento culturale piuttosto che un problema legato alla mancanza di credito, all’insufficienza delle infrastrutture o alle lungaggini della burocrazia. La società oggi non ama chi vuole fare impresa, non stimola né ammira chi decide di intraprendere. Non fa il tifo per chi ha successo e riesce a creare occupazione e sviluppo”. Per il presidente dei Giovani imprenditori, competenza, propensione al rischio, merito, perseveranza, sacrificio, innovazione e legalità, devono essere le parole chiave di una nuova cultura di impresa capace di permeare il tessuto sociale, per fare di Catania la nuova Startup City dell’innovazione e della conoscenza partendo dalla volontà e dal talento dei tantissimi giovani che credono nelle proprie idee. E gli esempi felici esistono. Come quello di Giuseppe Suriani, fondatore di Eralos 3, che ha immesso sul mercato gli adesivi fotovoltaici da maglietta, capaci di ricaricare anche i telefoni cellulari. O Fabrizio Garufi di Techlabworks “inventore” insieme altri due giovani ingegneri catanesi della cartella clinica elettronica, una workstation che consente di condividere immagini e video del paziente in sala operatoria. C’è anche Barbara Labate, ideatrice di RisparmioSuper, l’applicazione web amata dai consumatori che possono confrontare dal Pc le offerte più convenienti dei supermercati. Storie di giovani imprenditori che hanno creduto fino in fondo nelle loro idee e hanno vinto. “Qualunque sia la motivazione che porta ad avviare un’ attività imprenditoriale, e cioè inseguire un sogno o la voglia di indipendenza economica o la necessità di trovare una collocazione dopo l’espulsione dal mercato del lavoro – ha detto Sebastiano Impallomeni, Presidente dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Catania – chi vuole fare impresa può trovare nel commercialista un professionista preparato e attento. Con la sua capacità di guardare al futuro e alle nuove sfide dell’innovazione, il giovane commercialista è certamente l’interlocutore privilegiato dei giovani che vogliono scommettersi sul territorio, contribuendo a creare occupazione e sviluppo” .
Ed il territorio ha ora a disposizione uno strumento agile ed efficace per commercializzare e magari internazionalizzare le più promettenti idee scientifiche e tecnologiche, ovvero il Fondo di capitale di rischio “Ingenium Provincia di Catania” che sostiene la nascita e l’avvio di nuove imprese innovative: “E’ una sfida coerente con le potenzialità delle imprese della Provincia di Catania, ha affermato Francesca Natali, direttore del fondo ed amministratore di Zernike Meta Ventures, la cui competitività dipende sempre più dalla capacità di trasformare in innovazione duratura gli investimenti in ricerca e sviluppo, anche grazie alla disponibilità di risorse finanziarie in grado di sostenere tale processo”.
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