Elaborare linee d’indirizzo comuni e principi di comportamento per tutti gli amministratori dei beni sequestrati alle mafie. E’ il principale obiettivo del protocollo d’intesa siglato oggi a Roma dal presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Claudio Siciliotti e dal rappresentante dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Dario Caputo. L’accordo prevede anche che, in attesa che diventi pienamente operativo l’Albo degli amministratori giudiziari, istituito nel 2010, il Consiglio nazionale dei commercialisti si impegna a fornire all’Agenzia, attraverso i proprio Ordini territoriali, l’elenco degli iscritti agli Albi dei dottori commercialisti e degli esperti contabili disposti ad assumere questa funzione. Per tutte le finalità del protocollo, tra le quali rientra anche la realizzazione di studi su norme e procedure utili a semplificare i rapporti tra le amministrazioni pubbliche e i soggetti interessati a realizzare progetti di recupero dei beni confiscati, é stato inoltre istituito un tavolo tecnico congiunto. “L’attuazione di questa intesa – dichiara Dario Caputo – pone le basi per un ulteriore passo di quel percorso condiviso che l’agenzia nazionale sta costruendo con il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. La rete che stiamo realizzando permetterà di unire gli sforzi, ognuno per le proprie competenze, nel far vivere i patrimoni sottratti alla criminalità organizzata per poterli così restituire al territorio per i fini sociali che stabilisce la legge e, per quanto riguarda le aziende, mantenendo i livelli occupazionali garantendone il cammino legale”. “Questo protocollo – afferma Claudio Siciliotti – favorirà un ulteriore sviluppo della collaborazione, già molto intensa, tra commercialisti e Agenzia nazionale per i beni sequestrati. E’ ormai sempre più chiaro come la gestione di questi beni necessiti di competenze di tipo aziendalistico e manageriale, di modo che essi non si deteriorino, non smarriscano la loro destinazione economica e producano anzi ricchezza. Competenze tipiche dei commercialisti, che mettiamo a disposizione dello Stato nella guerra alla criminalità organizzata. Le linee guida che in virtù di questo accordo metteremo a punto, sono uno strumento estremamente utile per uniformare i comportamenti degli amministratori giudiziari in tutto il Paese e per fornire loro una bussola. Norme attese dalle migliaia di commercialisti già impegnati su un fronte come questo, nel quale coniughiamo professionalità e tensione morale”.
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