Le società e i beni confiscati alla mafia tornino al territorio siciliano. Sullo stesso fronte, Confindustria e i sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono che l’Agenzia Nazionale assegni alla Regione e ai Comuni il patrimonio sottratto alle cosche. Saranno poi gli enti territoriali a utilizzare i beni e le società nell’ottica dello sviluppo economico e sociale del territorio.
La Sicilia è senz’altro la regione che più di tutte ha subito e subisce l’oltraggio mafioso, Cosa Nostra ha defraudato l’Isola delle sue risorse, l’ha impoverita, debilitata. A titolo di parziale risarcimento morale, ma non solo, occorre che non solo i beni, ma anche le aziende e dunque i capitali sociali, tornino al territorio, allo stesso territorio che più di tutti paga il prezzo dell’egemonia criminale dei boss. Ecco perché Confindustria e sindacati insieme auspicano l’immediata apertura di un tavolo per agevolare e incentivare la procedura di assegnazione agli enti territoriali.
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