Costruire percorsi di legalità partendo dalle giovani generazioni, e quindi dalle scuole, quali fucina di conoscenza e di crescita, per costruire una società migliore che sappia dare prospettive e risposte di crescita e di sviluppo. Questo l’obiettivo di “Consapevolmente nella legalità”, il progetto di Unioncamere Sicilia e della Camera di Commercio di Siracusa che vede coinvolte le scuole del siracusano.
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È on line il nuovo numero di Vitevinonews.it, il magazine dell’Istituto regionale della vite e del vino diretto dal giornalista Umberto Ginestra. L’edizione da oggi sul web si apre con un’analisi di Attilio Scienza, accademico alla Statale di Milano: “è ora di guardare all’estero”, avverte il guru della vitivinicoltura nazionale. Web e vino è il leit-motiv di un viaggio nel rapporto tra cantine siciliane e rete. Così si scopre che internet non ha misteri solo per 200 su 500 aziende imbottigliatrici. E le altre? Ecco chi e come usa l’on line, informa Vitevinonews.
Una “nuova stagione di lotta al potere delle mafie mediante collaborazione organizzata tra sindacato e forze investigative”, è stata aperta stamani a Palermo dalla Cisl siciliana e della regione Lombardia, dal sindacato di polizia (Siulp) e dalle federazioni regionali e nazionali Cisl dei lavoratori edili (Filca). Il programma si baserà su protocolli e ha per obiettivo di “fornire alle forze di polizia informazioni su fenomeni, fatti e processi illegali rilevati dalle rappresentanze sindacali nei posti di lavoro e anche mediante l’analisi dei dati in possesso degli enti bilaterali”.
sarà presentato al pubblico giovedì 20 maggio 2010 a Palermo presso il Reloj di via Pasquale Calvi, 5 alle ore 18.30 “Lanterna Nostra – La Cina è vicina e Cosa Nostra lo sa”, edito dalla siciliana Navarra editore, e scritto da Chiara Caprì, giovanissima autrice al suo esordio con un originale lavoro di ricerca che delinea le attività criminali della mafia cinese in Europa e in Italia e il sempre più incalzante rapporto con Cosa Nostra.
Che legame esiste tra mafia e mancato sviluppo economico ed imprenditoriale? Cosa si intende per psichismo mafioso? Dopo oltre quindici anni di studi e ricerche sulla psicologia mafiosa, di sostegno alle vittime della mafia, di esperienze di formazione, il gruppo di ricerca del Dipartimento di Psicologia della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Palermo si ritroverà a Palazzo Steri, da venerdì 21 a domenica 23 maggio, per un convegno interdisciplinare che vedrà confrontarsi psicologi, economisti, sociologi, sul tema del fenomeno mafioso e del mancato sviluppo conseguente nei territori siciliani, ma anche calabresi e campani, attraversati dalla violenza criminale e dal gelo intimidatorio delle organizzazioni mafiose. Tre giornate di dialogo e confronto, precedute da un workshop giovedì 20 maggio a partire dalle 15, che coincidono, non a caso, con l’anniversario della morte di Giovanni Falcone.
La crisi, con le famiglie e le pmi in difficoltà per l’aumento dei prezzi e la pressione fiscale, contribuisce ad alimentare l’usura. E al Sud il fenomeno è al livello di allarme. Nel rapporto ‘L’usura: quando il ”credito” è nero, l’Eurispes traccia una mappa del fenomeno usura in Italia attraverso l’Iru (Indice di Rischio Usura). Il primo dato è inequivocabile: un’analisi del valore riscontrato a livello provinciale, evidenzia anzitutto come la totalità delle province con un Indice di Rischio Usura classificato come ‘Alto’ (Valore IRU 80-100) e ‘Medio-Alto’ (Valore IRU 60-80) appartengono al Mezzogiorno.
La lunga storia dei termovalorizzatori siciliani, finiti sotto inchiesta prima ancora di essere realizzati, potrebbe essere scritta nell’enorme mole di documenti sequestrati ieri dalla Guardia di finanza. Centinaia di pagine acquisite dalle Fiamme Gialle negli archivi delle società che si aggiudicarono la gara per la costruzione – poi annullata dalla Corte di Giustizia Europea – che potrebbero rivelare un accordo spartitorio tra imprenditori interessati ad accaparrarsi i lavori, presunte infiltrazioni mafiose e funzionari pubblici compiacenti pronti a chiudere un occhio in cambio di tangenti. Un affare di 4 miliardi di euro stoppato da una sentenza che, nel 2007, bocciò la gara per difetto di publicizzazione.
Immaginate Oreste, antieroe di Eschilo, come metafora del primo “pentito” di mafia. La sua parabola, tragicissima, di matricida, e la sua condanna davanti a un supremo tribunale segnano il passaggio da una società tribale al regno della Legge.
Ruota intorno a questa affascinante e attualissima tematica il seminario organizzato questa mattina al teatro Bellini di Palermo, che ha visto protagonisti gli studenti dei licei classici (Meli, Garibaldi, Don Bosco) che hanno incontrato il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo.
di Daniela Catanzaro
A Palermo sul fronte della lotta al racket delle estorsioni emerge un dato che preoccupa non poco: dall’inizio del 2010 ad oggi si è registrato un vistoso calo delle denunce di taglieggiamento. L’inchiesta sul pizzo pubblicata sul Giornale di Sicilia di oggi mette in evidenza che sono state complessivamente 13 le segnalazioni pervenute agli investigatori quest’anno, e 16 gli arrestati, a fronte delle 78 denunce dello scorso anno che hanno portato all’arresto di 97 persone.
Una nuova offensiva degli imprenditori nella lotta al racket. Stamattina a Palermo è stato presentato l’elenco delle 42 aziende delle aree industriali di Termini Imerese, Brancaccio e Carini, che hanno aderito al consumo critico del Comitato Addiopizzo. “Stabilimenti Pizzofree nelle zone industriali – Un futuro libero per le imprese”, così è stata chiamata l’iniziativa, fortemente voluta dal presidente del Consorzio ASI Palermo, Alessandro Albanese, dal presidente di Libero Futuro, Enrico Colajanni, dal vice presidente di Addio Pizzo, Daniele Marannano e dal presidente di Confindustria Palermo, Nino Salerno.
“Stabilimenti pizzofree nelle zone industriali – Un futuro libero per le Imprese”. E’ questo il titolo del progetto che sarà presentato lunedì prossimo alle 10,30 nei locali della sede del Consorzio ASI Palermo, in via Pecoraino.
di Alessandro Maria Calì*
La decisione presa dal Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Palermo nel novembre del 2008 di cancellare Michele Aiello dall’Albo per fatti di mafia, ha una rilevanza molto importante. Infatti e’ stata la prima cancellazione da un Albo per fatti di mafia prima che una sentenza penale diventi definitiva.
di Nino Amadore
Domani il Consiglio Nazionale degli Ingegneri si pronuncerà in sede di appello sulla decisione presa dal Consiglio di Palermo nel novembre del 2008 di cancellare Michele Aiello dall’Albo per fatti di mafia.
Secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Francesco Di Carlo fu l’ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino ad ordinare gli omicidi del presidente della Regione Piersanti Mattarella e del segretario provinciale della Dc Michele Reina avvenuti nel capoluogo siciliano rispettivamente nel 1980 e nel 1979.
Partirà tempo condensato Mese a Ragusa, della negligenza Impianti Cappello Alluminio e in collaborazione con la Tedesca Q-Cells, la prima in Europa Produzione di Pannelli fotovoltaici di Generazione Nuova, Composti da Celle completamente quadrate di Silicio monocristallino, Chiuse in vetri solari ad alta captazione.
Vantaggio di Il Primo this Innovazione: una Superficie di Parità e di Costo, aumentano del 10-15% la installata di Potenza e la Produzione di Energia rispetto AI Tradizionali Pannelli con celle in Silicio policristallino.
«Non ci sono nemmeno i soldi per garantire l’illuminazione nel Giardino della Memoria. Rischiamo che venga tagliata la fornitura elettrica. I dipendenti non vengono pagati da due anni e lavorano con grande spirito di sacrificio. La politica si assuma la responsabilità di risolvere la questione». A parlare è Vincenzo Di Girolamo, sindaco di Altofonte, uno degli otto comuni del Consorzio Sviluppo e legalità che gestisce i beni confiscati alla mafia nel palermitano.