Sempre più pesante la situazione dei giovani al Sud. Da giugno 2008 a giugno 2010 dei 361mila posti di lavoro persi nel Mezzogiorno, su un totale nazionale di 574mila, ben 344mila hanno coinvolto giovani under 34. Due le ricette per far fronte all’emergenza: sostenere lo sviluppo dell’innovazione tecnologica nelle aziende e riformare il welfare con ammortizzatori sociali “su misura” dei singoli, indipendentemente dal settore, dalla dimensione e dalla tipologia delle imprese. È quanto emerge dal paper SVIMEZ “Le nuove generazioni: “frontiera” tra opportunità e declino” di Giuseppe Provenzano pubblicato su We Think, la nuova piattaforma composta da ItaliaCamp, Democratica, Farefuturo, Italiafutura, Italianieuropei, Magna Carta, Svimez, Symbola, Civita, Eccom, FederCulture, Fitzcarraldo e Fondazione Rosselli presentata oggi a Roma.
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Invio dell'elenco nominativo dei soci delle cooperative al prefetto che potrà così verificarne le qualità morali, il recepimento della normativa antimafia entrata in vigore il 7 settembre 2010 sul fronte, per esempio, della tracciabilità dei fornitori e dei prestatori di servizi. Sono solo due degli impegni antimafia che saranno presi nelle prossime settimane da Conad e Legacoop Sicilia e che si concretizzeranno con la sottoscrizione di protocolli di legalità con i vari prefetti dell'isola.
di Nino Amadore
Consolidare il nuovo assetto dell'assessorato, snellire la macchina amministrativa e soprattutto creare un muro per ostacolare qualsiasi tipo di infiltrazione criminale mafiosa o comune. Sono i punti chiave dell'impegno programmatico del prefetto Giosuè Marino chiamato dal presidente della regione siciliana a ricoprire il delicato ruolo di assessore all'Energia e ai servizi di pubblica utilità. Dal suo ufficio passano le questioni più spinose dell'isola: dal piano integrato per la gestione dei rifiuti alle autorizzazioni per gli impianti energetici.
Partiamo dai rifiuti. L'emergenza è continua.
Lo so. Ma non si tratta di emergenza strutturale nel senso che non è causata dalla mancanza di discariche e impianti. Come è noto è emergenza di carattere economico: gli Ato non ricevono i soldi dai comuni e non pagano le aziende che si occupano di raccolta o chi gestisce le discariche, i lavoratori così non ricevono gli stipendi e si fermano. E si blocca anche la raccolta.
«Il 20 giugno del 1989 mio figlio, il giorno in cui furono piazzati i candelotti di dinamite per il fallito attentato all'Addaura al giudice Giovanni Falcone, si è trovato in un posto nel quale non si doveva trovare. È una colpa questa?». È quanto si chiede, a margine della conferenza stampa del Comitato Addiopizzo «Desiderio di verità» tenutasi a Palermo, Vincenzo Agostino, padre del poliziotto Nino, ucciso a Villagrazia di Carini il 5 agosto del 1989 insieme alla moglie Ida Castelluccio.
Un quadro inquietante che tocca il tema delle collusioni con la criminalità organizzata anche di imprenditori che sembravano essere molto lontani da quella cultura. Fatti…
Qual è la percezione dell’illegalità da parte delle imprese reggine? E dell’influenza della criminalità sullo sviluppo economico? Quali i rimedi? Alla domanda se siano mai stati coinvolti in episodi di racket o usura, la maggior parte degli imprenditori (il 92,5% e il 98,2%) si esprime negativamente: il che non corrisponde alla situazione delineata, ad esempio, dalla stessa Sos impresa, secondo la quale la questione riguarda il 70% delle aziende. Questi i temi centrali del’indagine promossa da Camera di Commercio di Reggio Calabria e Sos Impresa, associazione antiracket di Confesercenti, come punto di partenza per creare un "cantiere della legalità", ovvero un più ampio progetto diretto allo sviluppo della provincia.
Nel corso di un incontro aperto alla stampa, tenutosi presso la sede di UniCredit del capoluogo siciliano, al quale hanno preso parte anche Giovanni Puglisi, Presidente Fondazione Banco di Sicilia, Roberto Bertola, Responsabile di Territorio Sicilia UniCredit, e Umberto di Maggio, Coordinatore regionale Libera, Maurizio Carrara, Presidente di UniCredit Foundation, ed Elena Ciravolo, Presidente della Cooperativa Sociale Libera-Mente, hanno sottoscritto la convenzione per il sostegno del Progetto “Le farfalle. Coltivare e produrre la legalità”.
Una banca che si occupi con il sistema della cartolarizzazione di gestire i crediti che le aziende vantano nei confronti della pubblica amministrazione. Non è una cattiva idea considerato che il solo assessorato all’Energia della regione siciliana si avvia a fare un’operazione di questo tipo del valore di un miliardo di euro. Il progetto è della Fondazione Banco di Sicilia e di altre due fondazioni bancarie in collaborazione con Bank of Scotland e ha già ricevuto il via libera dalla Banca d’Italia.
“Oggi so che la mia voce è la voce di ciascun siciliano sensato, di ciascun italiano di buon senso, di ciascun uomo al mondo consapevole se dico: non si può continuare così. Il vecchio mondo è finito (..). Non possiamo non vedere che un nuovo mondo ci occorre. Se noi riusciamo ad essere la vita chi ci può fermare?” (Danilo Dolci, sabato 11 marzo 1967 piazza Kalsa, Palermo)
Con queste parole, si concluse nel 1967 un lungo corteo conosciuto come “marcia della protesta e della speranza per la pace e lo sviluppo della Sicilia Occidentale”. Parteciparono, con Danilo Dolci e Lorenzo Barbera decine di centinaia di contadini, famiglie e lavoratori, intellettuali come Carlo Levi, Bruno Zevi, Lucio Lombardo Radice, Ernesto Treccani. La marcia del 1967 fu il culmine di un lavoro di pianificazione dal basso che per anni aveva coinvolto pubbliche amministrazioni, sindacati, lavoratori, donne e uomini, nell'elaborazione di un “Piano di sviluppo condiviso per le Valli del Belice, del Carboj e dello Jato”. Fu un evento storico di partecipazione e mobilitazione popolare per i diritti, una di quelle storie italiane che si devono non solo ricordare ma riprendere e portare avanti con forza.
Grandangolo – il giornale di Agrigento diretto da Franco Castaldo – questa settimana, nel numero 14 in edicola domani, affronta, con una edizione speciale di sei pagine diffusa anche a Caltanissetta e provincia, sviluppandone contenuti e temi, l’intera inchiesta antimafia denominata “Grande Vallone” portata a compimento dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo nisseno e condotta dai carabinieri del Ros. Gli intrecci tra mafia agrigentina e quella limitrofa e talvolta alleata della provincia di Caltanissetta, i tentativi di condizionare taluni procedimenti penali, il rapporto tra amministratori locali, tecnici comunali e boss, il condizionamento mafioso degli appalti e delle commesse nonché il clamoroso atteggiamento di imprese di alto spessore come, ad esempio, il gruppo Moncada, citato espressamente nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere che ha portato in galera poco meno di trenta persone.
Anche la Fondazione Curella ha aderito all’appello di unire le forze per un comune impegno a sostegno del Mezzogiorno, contenuto nel “Messaggio degli Istituti meridionalisti”, promosso dalla SVIMEZ in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e presentato al CNEL a Roma dai rappresentanti dei diciotto istituti sottoscrittori.
La Calabria, come ognuno sa, è una terra con molti problemi. Ma l’essere terra con molti problemi, l’essere regione di ‘ìndrangheta, non significa affatto che…
«Chiedo ai pastori di essere più coraggiosi e uniti. A loro voglio proporre un suggerimento pratico di rottura». Così si è rivolto ai suoi sacerdoti…
Confindustria Cosenza aderisce al Protocollo di Legalità sottoscritto dal ministero dell’Interno e da Confindustria inteso a “porre in essere una stretta collaborazione fra imprese e pubbliche autorità, per rendere efficaci i controlli e il monitoraggio, assicurando adeguati strumenti di prevenzione, in materia di appalti per lavori, servizi e forniture, al fine di contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia”. Lo ha deliberato alla unanimità il Consiglio Direttivo dell’Associazione presieduto dal vice Presidente Natale Mazzuca che ha sostituito il Presidente Renato Pastore assente per una improvvisa indisposizione.