Buone notizie sul fronte della lotta alle infiltrazioni criminali in economia. In attesa che arrivi in decreto sul rating di legalità è stato licenziato da Palazzo Chigi il Dpcm che dà il via all’istituzione delle white list in tutte le prefetture ovvero “all’istituzione degli elenchi dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa”. Le prefetture avranno un mese di tempo a partire dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale per organizzarsi.[banner network=”adsense” size=”468X60″ type=”text” align=”aligncenter”]
L’iscrizione alle liste, richieste più volte dagli imprenditori per mettersi al sicuro da contaminazioni, durerà 12 mesi e sarà volontaria. Uno degli obiettivi del decreto è stato quello di ridurre le procedure burocratiche per le imprese che, nella domanda, devono solo indicare i settori di attività e il proprio indirizzo di posta elettronica. la prefettura, dal canto suo, avrà 90 giorni di tempo per dare l’ok consultando la Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia che però è ancora in fase di definizione. In attesa dunque che la banca dati entri in funzione le prefetture faranno i controlli con i collegamenti informatici previsti dal Codice antimafia (all’articolo 99, comma 2 bis). Al termine delle procedure le prefetture renderanno pubblica la white list sul sito internet alla sezione “Amministrazione trasparente”. Il decreto stabilisce poi che le stazioni appaltanti non devono richiedere la certificazione antimafia alle imprese iscritte in questi elenchi che sono sostanzialmente certificati dalle prefetture.
Scopri di più da Nino Amadore
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