Settembre 20, 2024

Sono passati vent’anni da quel 1991, anno in cui dopo l’uccisione dell’imprenditore tessile Libero Grassi, a Catania nasce l’Asaec, l’Associazione antiestorsione a lui dedicata e oggi supportata dalla consulenza gratuita di un team di avvocati e commercialisti, che lavorano a favore di chi è vittima di estorsione. Per celebrare un ventennio di lotte e traguardi importanti, i soci Asaec organizzano il convegno “Dall’estorsione al riciclaggio: prospettive di contrasto” che si terrà sabato 17 dicembre (ore 10.00) al Coro di notte dell’ex monastero dei Benedettini.

Sarà il giornalista Rai Guglielmo Troina a moderare gli interventi e il dibattito a cui prenderanno parte: Maria Cristina Ribera (Sostituto Procuratore della DDA -Tribunale di Napoli); Marisa Acagnino (Presidente di sezione – Tribunale di Catania) e Carmelo Papa (Senior Executive Vice President General Manager ST Microelectronics).

«In questi anni – commentano i soci Asaec – il nostro impegno e la volontà di denunciare il  racket a sostegno di chi ne è vittima, è diventato sempre più solido. Il convegno ne è la dimostrazione: parleremo a chiare lettere del sistema mafioso di tipo verticistico e di ciò che sta dietro il denaro sporco: una filiera che va dall’acquisizione mediante l'estorsione e l'usura fino all’impiego finale, che sfocia nel riciclaggio e nella fetta più grossa del traffico di rifiuti tossici dal Nord al Sud. L’esempio della St Microelectronics dimostrerà come a Catania, e in Sicilia, esistano realtà sane che apportano un fondamentale beneficio, assumendo personale qualificato, rispettando norme di qualità ed evitando così la fuga di cervelli. In altre parole – concludono – un vero baluardo contro la mafia. Siamo convinti che una popolazione colta, indipendente e libera, è molto più difficile da gestire e sottomettere». Non mancheranno le testimonianze di alcuni soci e importanti delucidazioni sull’accesso agli sgravi fiscali previsti per chi decide di denunciare i propri aguzzini. A conclusione si terrà un aperitivo preparato dai ragazzi di Librino – guidati da Suor Lucia – che frequentano la Comunità Papa Giovanni Paolo II.


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