Le mafie al Nord si fanno sempre più presenti e aggressive e la società civile mostra di reagire. O comunque si pone il problema del contrasto. Lo hanno fatto recentemente gli ingegneri dell’Ordine di Modena i quali hanno organizzato un convegno sul ema Costruzioni, appalti e mafia: il ruolo del professionista nel contrasto alle infiltrazioni mafiose. Al termine del convegno l’Ordine ha formalizzato l’adesione all’associazione Libera fondata da don Ciotti ed è stata avanzata la proposta di una Carta etica dei professionisti in funzione antimafia.
“Da quanto emerso finora – spiega il presidente degli ingegneri modenesi Pietro Balugani -sembra confermata la usuale dinamica delle estorsioni nei confronti di imprenditori (in particolare del settore edile) e di reinvestimento di capitali sporchi in attività lecite. Si tratta di procedure ormai acclarate, che anche l’Ordine degli Ingegneri di Modena ha denunciato. Il convegno è stato organizzato proprio per fare il punto sull’economia dell’illegalità in provincia di Modena e capire quale possa essere il ruolo dei professionisti nel contrastare le infiltrazioni mafiose nei settori dell’edilizia e degli appalti pubblici”. Nel corso del convegno il procuratore capo di Modena, Vito Zincani, ha annunciato la nascita di un superpool regionale che avrà il compito di monitorare e contrastare le infiltrazioni mafiose in Emilia Romagna. “E’ ormai evidente che anche le associazioni di categoria e gli Ordini professionali possono e debbono attivarsi per contrastare questo fenomeno” sottolinea il presidente degli ingegneri modenesi. E’ per questo motivo che, per esempio, l’Ordine degli Ingegneri di Modena ha organizzato il convegno sulla mafia negli appalti ed ha aderito a Libera, l’associazione presieduta da don Luigi Ciotti che fa del contrasto alla malavita la sua stessa ragion d’essere e che ha avuto il merito di risvegliare le coscienze e di avere sintetizzato le piccole battaglie dei singoli in un’unica grande battaglia. “Aderire a Libera – afferma l’ing. Balugani – significa impegnarsi direttamente nella costruzione di una rete locale forte, capace di diffondere e sostenere le tematiche della legalità. Diffondere un senso di responsabilità civile è uno degli obblighi principali di un Ordine Professionale. È dovere dell’Ordine Professionale sostenere e accompagnare la presa di coscienza del singolo associato che si trova a fronteggiare una presenza mafiosa nel suo ambito lavorativo. È auspicabile che tutti gli Ordini Professionali si facciano promotori di una “Carta etica”, contro la mafia e per la legalità della professione. Una condanna chiara della mafia, senza equivoci, con riscontri nel codice deontologico potrebbe rappresentare il vero inizio della lotta alla mafia. Il professionista non dovrebbe più giustificare accondiscendenza, ambiguità di operato e accettazione passiva di ricatti e di illeciti. Questo è l’impegno degli ingegneri modenesi. Invitiamo tutti gli Ordini professionali a fare altrettanto”.
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