Il 20 novembre le Agende Rosse, il Movimento fondato da Salvatore Borsellino (il fratello del Giudice Paolo, assassinato il 19 luglio 1992) saranno in presidio davanti ai Tribunali di Milano, Firenze, Roma e Palermo. Al fianco delle Agende Rosse saranno il Comitato Scorta Civica, l’Associazione tra i familiari delle Vittime di Via dei Georgofili e l’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia. Non è la prima volta che le Agende Rosse presidiano le Procure. Questa volta l’appuntamento si è reso necessario per esprimere il nostro appoggio ai Magistrati che indagano sulle stragi del biennio ’92-93 ed in particolare al sostituto procuratore Antonino Di Matteo che sta conducendo a Palermo delicate inchieste sulle collusioni mafia-potere. Di Matteo é finito nel mirino per alcune opinioni espresse come presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati di Palermo. Il 13 giugno 2010 Di Matteo si era espresso a tutela dei colleghi magistrati dopo l’ennesimo attacco denigratorio mosso dal premier Silvio Berlusconi nei confronti dei giudici da lui definiti “politicizzati” e desiderosi di “rovesciare per via giudiziaria il risultato elettorale, il voto degli italiani”. Di Matteo aveva replicato a nome dell’ANM palermitana con queste parole: “Continua la sistematica e violenta offensiva di denigrazione e isolamento di quei magistrati che credono ancora nel principio dell’uguaglianza di tutti davanti alla legge. Noi resisteremo perché crediamo nella Costituzione sulla quale abbiamo giurato. Mi chiedo con quale faccia continuino a collaborare con questo Governo i colleghi distaccati al ministero della Giustizia che hanno giurato sulla stessa Costituzione”. Il 14 giugno gli uffici del Ministero di Grazia e Giustizia avevano segnalato all’allora vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, le dichiarazioni di Di Matteo chiedendo l’apertura di una pratica a tutela delle toghe che lavorano al ministero. La richiesta era stata archiviata il 1 luglio e la procura generale della Cassazione aveva successivamente trasmesso la richiesta di accertamenti alla procura generale di Palermo. E’ notizia dell’undici novembre che il PG di Palermo Luigi Croce ha risposto con una relazione in cui afferma che le dichiarazioni di Di Matteo sono state fatte come presidente dell’Associazione nazionale magistrati di Palermo e che, quindi, esse non sarebbero suscettibili di valutazioni disciplinari. Adesso la decisione conclusiva spetta alla procura generale della Cassazione. Il Movimento ‘Le Agende Rosse’ sottoscrive parola per parola le frasi pronunciate da Antonino Di Matteo. Riteniamo in particolare che le sue affermazioni in difesa dei magistrati che credono ancora nell’articolo 3 della Costituzione siano oggi più vere e necessarie che mai. Difficilissime indagini stanno cercando di fare luce sulla stagione delle stragi del biennio 1992-93 e sulle persistenti collusioni mafia-potere. Le notizie riguardanti pesanti minacce rivolte dalla criminalità organizzata agli inquirenti impegnati in queste delicate indagini si moltiplicano ogni giorno. E’ indispensabile che tutta la società civile e le Istituzioni reagiscano facendo scudo attorno ai destinatari di queste minacce, difendendoli e tutelandoli in ogni modo possibile. Rendiamoci conto che l’attacco delle cosche mafiose ed i tentativi di delegittimazione da parte di pezzi delle Istituzioni contro i più esposti esponenti dell’antimafia, indipendentemente dalla causalità degli avvenimenti, mettono in serio pericolo la vita di queste persone, perché i tentativi di isolamento potrebbero essere interpretati come un maggiore incentivo a portare avanti progetti stragisti. Vogliamo pertanto esprimere pubblicamente il nostro incondizionato sostegno a Di Matteo e ai Magistrati che indagano sulle stragi del biennio ’92-93. Sabato 20 novembre ci troveremo tutti assieme davanti ai Tribunali di Palermo, Roma, Milano e Firenze alle ore 10.00 per manifestare la nostra solidarietà. Le adesioni sono aperte a tutti coloro che credono nella Costituzione e nei principi di eguaglianza, democrazia, giustizia e libertà in essa racchiusi. E’ importante tenere presente che questa iniziativa sarà identificata solo ed esclusivamente con i cittadini e le associazioni che vorranno partecipare, nel senso che non ci sarà alcuna riconducibilità a partiti o personaggi politici, che, se vorranno e come spesso accade, parteciperanno così come qualsiasi altro cittadino. Gli esponenti politici potranno ovviamente aderire spontaneamente all’evento con la loro presenza davanti ai tribunali o con altre forme di solidarietà (comunicati ecc.). Non ci sarà alcuna forma di personalizzazione che possa consentire alla criminalità e ai mezzi di informazione di ridurre la portata e il significato della mobilitazione. Invitiamo pertanto tutti i cittadini ad unirsi a noi senza esporre bandiere di partito. I nostri simboli saranno la bandiera italiana, l’Agenda Rossa e la Costituzione. Gli interventi saranno riservati ai familiari delle vittime delle stragi del ’92-93, a magistrati, giornalisti ed esponenti della società civile. E’ prevista la diretta streaming sul sito www.19luglio1992.com.
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