«Per essere Libero, tu che fai?». È questa la provocazione lanciata quest'anno sulle locandine per la commemorazione della morte di Libero Grassi, l'imprenditore che nel 1991 fu ucciso per mano mafiosa perché si rifiutò di «mettersi a posto» pagando il pizzo ai suoi estortori. Intraprese un'azione solitaria e coraggiosa contro l'organizzazione mafiosa senza ricevere alcun appoggio, per il meritevole gesto, da parte delle associazioni di categoria.
Vent'anni fa Libero Grassi veniva ucciso e da allora molte cose sono cambiate e gli imprenditori e i commercianti palermitani che non pagano il «pizzo» sono tanti, un «intero popolo» non paga e sceglie di rivolgersi alle autorità denunciando i propri estortori. La famiglia Grassi, il comitato Addiopizzo, il FAI, l'associzione Libero Futuro e ProfessionistiLiberi hanno organizzato quest'anno una due giorni per commemorare Libero e per riflettere sul tema «Mafia o sviluppo? 1991-2011».
Si parte domenica 28 alle 17 con la consueta pedalata «Libero la città» che da villa Giulia passa per via Alfieri, luogo dove venne ucciso Libero Grassi, (tributo dei fiori e minuto di raccoglimento), e arriva a Piazza Marina. Alle 18.30 a Palazzo Steri si comincerà con un Reading della «Lettera al caro estortore», vincitrice del premio «Libero Grassi 2011». Seguirà un assolo di danza classica di Maria Giovanna D'Amico, dedicato all’imprenditore ucciso dalla mafia e Roberto Alajmo leggerà degli spezzoni del suo libro «Palermo è una cipolla». Alle 20.15 partirà il dibattito «Mafia o Sviluppo. 1991-2011» dove sarà presentata la ristampa del libro «Mafia o Sviluppo. 1991-2011 – Un dibattito con Libero Grassi», Editore Di Girolamo. Interverranno: Umberto Santino, Presidente Centro Impastato; Ivan Lo Bello, Presidente Confindustria Sicilia; Roberto Helg, Presidente Confcommercio Palermo; Gaetano Paci, Magistrato della Dda di Palermo e Presidente della Fondazione legalità «Paolo Borsellino»; Costantino Garraffa, Senatore della Repubblica; Enrico Colajanni, Presidente Libero Futuro; Ugo Forello, Presidente Comitato Addiopizzo; Tano Grasso, Presidente onorario della FAI e Pina Maisano Grassi.
Alle 22 sarà proiettato in anteprima nazionale del documentario «Mettersi a posto. Il pizzo a Palermo», di Marco Battaglia, Gianluca Donati, Laura Schimmenti, Andrea Zulini, una produzione a cura della Playmaker, realizzato in collaborazione con la Filmcommission della Regione Siciliana. Il documentario descrive la situazione attuale del racket delle estorsioni e testimonia come alla persistenza del fenomeno mafioso si contrapponga un’importante disgregazione dei tabù ed una mobilitazione sociale e delle istituzioni per la lotta contro il «pizzo». «Mettersi a Posto» racconta il fenomeno estorsivo nella sua complessità attraverso le testimonianze degli organi preposti alle indagini, i processi giudiziari che vedono coinvolti i commercianti e gli imprenditori, le voci dei magistrati, e le iniziative delle associazioni antiracket.
Lunedì 29 agosto alle 7.30 è in programma il consueto raduno in via Alfieri per ricordare Libero nell'ora della sua morte, avvenuta alle 7.45. Alle 8:30 «tutti a fare la spesa al Sisa», è prevista un'azione di Consumo Critico Pizzo-Free al supermercato Sisa, in via Pindemonte n. 78, in sostegno all’imprenditore denunciante Domenico Davì. Alle 10 ci sarà l'assemblea nazionale della FAI (Federazione delle Associazioni Antiracket ed Antiusura Italiane) presso la sede del Comitato Addiopizzo, via Lincoln n.131. Alle 21 ci si sposta alla Tonnara Bordonaro per la presentazione del libro «Libero, l’imprenditore che non si piegò al pizzo», di Chiara Caprì e Pina Maisano Grassi, RX Castelvecchi Editore. E per concludere alle 23.30 ci sarà la proiezione del film-documentario «Libero nel nome» di Pietro Durante, in contemporanea con la messa in onda di Rai Due.
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