Il primo “Codice di condotta” italiano – patto “sociale” tra imprese e consumatori – parte da Palermo e contiene nuovi strumenti antiracket a tutela del cittadino e della società. Il documento, prima applicazione nel Paese della disciplina del Codice del consumo introdotta ad agosto scorso è stato presentato nei giorni scorsi. Hanno partecipato Alessandro Palmigiano, responsabile del Dipartimento palermitano della Fondazione Rosselli e direttore del Centre for international development; il preside della facoltà Antonello Miranda; l’assessore allo Sviluppo economico Felice Bruscia; il presidente di Adiconsum Sicilia Benedetto Romano; il presidente provinciale della Fipe Gigi Mangia. Un codice di condotta “antipizzo” dei pubblici esercenti palermitani della Fipe, che si impegnano a osservare una serie di regole in materia di qualità dell’alimentazione e del servizio e sottoscrivono l’impegno a non pagare il pizzo. Si tratta del primo codice di condotta sottoscritto in Italia dopo il varo, ad agosto scorso, del nuovo Codice del consumo, strumento che consente a qualsiasi cittadino di denunciare all’Antitrust – proprio come per la pubblicità ingannevole – l’impresa che non mantiene gli impegni assunti. Dall’offrire cibi freschi al non cedere al ricatto dei boss.
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