«L’economia legale basata sulla libera concorrenza è un formidabile moltiplicatore di ricchezza per tutte le fasce della popolazione. Viceversa, l’economia criminale opera in favore di pochi imprenditori senza scrupoli ed è un moltiplicatore di fame, povertà, arretratezza e disoccupazione. Finalmente dall’antimafia delle parole da oggi, a Catania, si passa all’antimafia dei fatti». Con queste parole i soci dell’Asaec, l’Associazione antiestorsione catanese “Libero Grassi”, hanno commentato la notizia relativa all’approvazione del Regolamento attuativo per le richieste di rimborso delle tasse comunali ai commercianti catanesi che da oggi in poi denunceranno il racket.
«Una misura – come sottolineato dai soci – che favorisce l'economia legale e mette in chiaro la posizione dell'Amministrazione nei confronti della criminalità organizzata». La richiesta, avanzata dall’Asaec in occasione degli Stati Generali voluti dal sindaco Raffaele Stancanelli (durante la sessione dedicata alla legalità del 22 giugno del 2010) – è stata subito accolta dal consigliere Giacomo Bellavia, che ha avviato l’iter burocratico per l’approvazione della delibera. Il 30 Settembre 2011 il Comune di Catania con la convalida del Bilancio di previsione ha già destinato 50.000 euro per il solo esercizio di quest’anno e 120mila euro per i due anni successivi, in favore delle vittime dell’estorsione. Ieri sera, il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità il regolamento d'attuazione per corrispondere l'intero ammontare delle tasse comunali ai commercianti che decideranno di denunciare i loro aguzzini. Su sollecitazione dell'Asaec anche il Comune di Acicastello il 13 maggio 2011 ha deliberato di esentare dal pagamento delle tasse comunali tutti gli imprenditori e i commercianti che denunciano i loro estortori.
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