L'Italia è leader mondiale nella legislazione sul pentitismo, ma il sistema di protezione degli ex mafiosi rischia di naufragare per mancanza di finanziamenti. È questo, in sintesi, l'allarme lanciato dal ministro Roberto Maroni attraverso una relazione al Parlamento del dipartimento della pubblica sicurezza del dicastero degli Interni. I dati riguardano il primo semestre del 2010, ma la "fotografia" della situazione è di grande attualità, anche perchè la relazione sottolinea che nel 2011 il bilancio dello Stato «ha previsto stanziamenti in misura notevolmente inferiore al solo fabbisogno economico rappresentato per le spese ordinarie». I tagli di spesa sono tanto rilevanti che l'amministrazione della Giustizia non è in grado di pagare puntualmente l'affitto delle case assegnate ai pentiti che ci vivono con una nuova identità per metterli al riparo dalla vendetta criminale.
Posts published in Settembre 2011
di Nino Amadore
Invita il presidente della Regione Raffaele Lombardo a trovare una rotta, fa chiarezza sulla sua ipotizzata candidatura a sindaco di Palermo, respinge le accuse alla casta dei parlamentari e rilancia con i numeri e gli interventi fatti in questi anni. Francesco Cascio, presidente dell'Assemblea regionale siciliana, interviene in un momento di grande incertezza politica.
A vent'anni dalla morte di Libero Grassi Palermo non è molto cambiata. Anzi se possibile è pure peggiorata. A dimostrarlo una classe dirigente inesistente e…
«Signor giudice, voglio rifarmi una vita da persona per bene, nonostante il nome che porto» dice il giovanotto in tribunale. L'hanno accontentato: dal 2 ottobre prossimo, lasciandosi alle spalle i cancelli del supercarcere di Voghera dopo aver scontato una condanna a otto anni, Salvuccio non tornerà più nella sua Sicilia. Una normale storia di reinserimento sociale? No, a renderla speciale è il cognome del protagonista: Riina. Per la precisione Giuseppe Salvatore Riina, 34 anni, figlio del boss dei boss. «Salvuccio» ha deciso di tagliare i ponti con Corleone, con l'ambiente mafioso, con l'ingombrante famiglia e giocarsi la seconda chance di vita al Nord, prendendo casa e lavorando per una onlus.
“Siamo preoccupati per la possibile riduzione delle risorse del Bilancio dell’Unione Europea, perché questo si scaricherebbe direttamente sulla politica di coesione. Ci preoccupa che qualificati esponenti del Ministero degli Esteri italiano abbiano condiviso la linea di Paesi come Francia e Germania, che di fatto pregiudica gli spazi per il mantenimento dell’Obiettivo Convergenza, che riteniamo costituisca un prioritario interesse nazionale. Per questo chiediamo di non ridurre le risorse del budget europeo, ma di mantenere gli attuali criteri di ripartizione delle risorse basati sul PIL pro capite quale espressione del divario territoriale”. È quanto ha affermato il Presidente della Svimez Adriano Giannola stamani alla Camera dei Deputati davanti alle Commissioni Bilancio e Politiche dell’Unione Europea nell’audizione sul quadro finanziario dell'Unione europea 2014-2020.
Ho chiamato Nadia Spallitta, avvocato, consigliere comunale di Un'Altra storia (il movimento che fa capo a Rita Borsellino) e presidente della commissione urbanistica del Consiglio comunale di Palermo perché incuriosito da una frase di Carlo Vizzini, senatore del centrodestra più volte minacciato dalla mafia, oggi presidente della commissione Affari costituzionali del Senato e autocandidatosi alla carica sindaco per succedere a Diego Cammarata: "Vedi Nadia Spallitta – disse – è accerchiata: c'è l'assalto del malaffare".
Si dice pronto e già impegnato contro il racket e le collusioni con la ‘ndrangheta ma chiede allo Stato un impegno maggiore sulle cosiddette white…
di Rino Giacalone
Nell’ottobre del 2005, il 5 ottobre per l’esattezza, Anno Zero di Michele Santoro mandò in onda un reportage firmato da Stefano Maria Bianchi su Trapani a poche settimane dalla conclusione degli atti preliminari della Coppa America. Qualcuno scrisse su un giornale locale che Trapani avrebbe fatto bene a cambiare canale perché non c’era nulla di vero e di buono in quel reportage, a scrivere così era un sacerdote, don Ninni Treppiedi, oggi finito in mezzo a mille guai col Vaticano quanto con la Giustizia a sentire alcune indiscrezioni. In quel reportage sotto accusa era finito l’allora sottosegretario all’Interno senatore D’Alì, assieme all’odierno sindaco di Trapani, Girolamo Fazio, e lo scandalo sfiorava anche il prefetto dell’epoca Giovanni Finazzo.
di Nino Amadore
Si dice pronto e già impegnato contro il racket e le collusioni con la 'ndrangheta ma chiede allo Stato un impegno maggiore sulle cosiddette white list, gli elenchi con l'indicazione delle imprese sane e non contaminate dalla 'ndrangheta cui è possibile rivolgersi per le forniture, i subappalti ecc. Lancia l'ennesimo appello al presidente della regione Calabria affinché siano sbloccati quei provvedimenti che possono ridare fiato al settore delle costruzioni in particolare e all'intero settore industriale della regione. Francesco Cava, presidente dell'Ance Calabria, l'associazione degli imprenditori edili, reggente di Confindustria Calabria in attesa che venga eletto il nuovo presidente, è alle prese con una serie di nodi da sciogliere e difficoltà che hanno investito le imprese della regione e in qualche caso anche l'associazione.
dal Quotidiano della CalabriaREGGIO CALABRIA – Da un 2010 da paladini della giustizia a un 2011 da “manovratori” della giustizia. Dalle stelle alla polvere, o…
Nella lotta alla criminalità organizzata, la cooperazione tra Italia e Germania potrebbe essere molto più efficace se l'Italia recepisse le direttive Ue in materia di confisca dei beni e se la Germania riconoscesse il reato di associazione mafiosa e permettesse il sequestro di beni di soggetti indiziati.
L'abusivismo edilizio si è ridotto di 2/3 a Gela e nel circondario negli ultimi tre anni. Lo si evince dal dato fornito ieri al convegno di Fillea Cgil dal capo della Procura di Gela dott.ssa Lucia Lotti. Nel periodo primo luglio 2008 – 30 giugno 2009 sono stati iscritti 323 procedimenti in materia di abusivismo edilizio nel comprensorio e 284 nella sola Gela. L'anno dopo ( luglio 2009 – giugno 2010) il dato è stato di 237 procedimenti nel comprensorio e 182 a Gela mentre l'ultimo dato riferito a luglio 2010 – giugno 2011 è di 112 procedimenti nel circondario e 95 a Gela. Un risultato che è frutto dell'azione di contrasto condotta da tutti gli organi preposti a cominciare dalla magistratura.
L’intervista andata in onda su Radio24 nell’ambito della trasmissione Italia in Controluce curata da Daniele Biacchessi.